Svizzera

Casse malati, la restituzione delle riserve resta facoltativa

Lo ha deciso il Consiglio degli Stati: respinta una mozione in tal senso presentata da Lorenzo Quadri

‘Sembrano eccessive, ma non sempre è così’
(Keystone)
14 marzo 2023
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La restituzione delle riserve in esubero degli assicuratori malattia deve rimanere facoltativa. Lo ha stabilito oggi il Consiglio degli Stati che ha respinto per 29 voti a 10 e 2 astenuti una mozione di Lorenzo Quadri (Lega-Udc/Ti).

La mozione Quadri, inoltrata nel 2020 e accolta solo l’anno scorso dal Nazionale con 147 voti contro 36 e 3 astenuti, voleva inserire nella legge un meccanismo automatico che avrebbe costretto le casse malattia a restituire agli assicurati parte delle riserve, qualora queste ultime avessero superato una certa soglia. Col ‘no’ odierno dei ‘senatori’, la mozione Quadri è liquidata.

Volontarietà non basta

Nel suo testo Quadri si riferiva all’aumento dei premi delle casse malati per il 2021. Per il Ticino, il rincaro annunciato allora era del 2,1%, contro una media nazionale dello 0,5%. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, argomentava il ticinese, l’aumento dei prezzi, in particolare dell’energia e degli alimenti, pesa ancor di più sul portamonete delle economie domestiche. Il parlamentare leghista definiva "incomprensibile" tale rincaro, "in considerazione delle riserve degli assicuratori malattia", che allora ammontavano a circa 11 miliardi di franchi. Inoltre, Quadri osservava come in Ticino i costi effettivi nel 2020 fossero calati "a seguito della pandemia da coronavirus".

Secondo il consigliere nazionale, senza un obbligo di riduzione e restituzione agli assicurati delle riserve in esubero tramite sconti sui premi, gli assicuratori non avrebbero agito nel senso auspicato se fossero lasciati liberi di decidere di propria iniziativa.

Una posizione, quest’ultima, difesa oggi in aula dalla ‘senatrice’ Marina Carobbio Guscetti (Ps/Ti), secondo cui la volontarietà non è sufficiente: sono necessarie soluzioni durature giacché le prescrizioni attuali non consentono di commisurare i premi alla reale evoluzione dei costi sanitari.

La situazione è cambiata

Ma sia il Consigliere federale Alain Berset, sia il relatore della commissione preparatoria Peter Hegglin (Centro/Zg), hanno fatto notare che la situazione è profondamente cambiata rispetto al 2020. Attualmente, le riserve delle casse malattia ammontano a 7,5 miliardi di franchi; ciò significa, hanno spiegato al plenum, che negli ultimi anni gli assicuratori hanno già volontariamente ridotto le rispettive riserve. Insomma, il meccanismo funziona. Nel 2022-2023, oltre la metà delle casse malattia ha attinto volontariamente dalle riserve: inserire un obbligo, toglierebbe loro l’indispensabile flessibilità, ha detto Berset.

Oltre a ciò, ha affermato il ‘ministro’ della sanità, introdurre un automatismo rischia di rivelarsi controproducente poiché gli assicuratori potrebbero essere costretti a rimpinguare le riserve negli anni seguenti chiamando alla cassa gli assicuratori mediante aumenti dei premi. La situazione può insomma cambiare rapidamente, soprattutto quando i mercati dei capitali non vanno bene. "In un certo momento può essere vero che le riserve siano eccessive, ma non è sempre così", ha aggiunto Berset.

Dal canto suo, Hegglin ha sottolineato che la mozione Quadri è troppo rigida, poiché non tiene conto delle situazioni dei vari Cantoni, che può variare di parecchio; in certi Cantoni la restituzione delle riserve potrebbe limitarsi a un migliaio di franchi l’anno, in altri in pochi spiccioli. Un obbligo di restituzione potrebbe causare un’emorragia delle riserve che potrebbero scendere oltre il 100% legale, col rischio che la cassa in questione sia costretta ad aumentare i premi l’anno successivo.

Sempre nel corso della seduta odierna, gli Stati hanno anche respinto due atti parlamentari – un’iniziativa cantonale di Basilea Città e un’iniziativa parlamentare di Philipe Nantermod (Plr/Vs) – che trattavano lo stesso argomento sollevato dalla mozione Quadri.

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