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‘Questa soluzione va decisamente troppo lontano’

Il consigliere agli Stati Benedikt Würth sul maxi-progetto approvato dal Nazionale allo scopo di ridurre i costi della custodia extrafamiliare dei bambini

Würth è stato per otto anni, dal 2011 al 2019, nel Consiglio di Stato sangallese
(Keystone)
2 marzo 2023
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"Per molte donne e uomini a Palazzo federale mercoledì è stato Natale, compleanno e Pasqua assieme. Primo perché hanno potuto distribuire molti soldi, che per i politici è sempre bello. Secondo, le nuove sovvenzioni vanno alle famiglie, indiscusse acchiappa-simpatia della nazione. E terzo, tutto questo succede nell’anno elettorale. Cosa si vuole di più?" Come suo solito, la ‘Neue Zürcher Zeitung’ non ha lesinato critiche ai parlamentari ‘spendaccioni’. Alla vigilia, in un contesto delicato per il bilancio della Confederazione, il Consiglio nazionale ha approvato – contro il volere di Udc e Plr – un progetto da oltre 700 milioni di franchi all’anno volto principalmente a ridurre i costi di custodia dei bambini al di fuori della famiglia. Grazie a un’apposita legge che renderebbe perenne un programma a termine, prolungato più volte negli ultimi 20 anni, la Confederazione verserebbe ai genitori un contributo pari al 20 per cento dei costi medi di un posto di custodia in asili nido, scuole materne e scuole diurne. Una proposta "sfacciata", l’ha definita il quotidiano zurighese.

Sovvenzioni a innaffiatoio; basi di finanziamento incerte e traballanti; deficit miliardari all’orizzonte per la Confederazione; dubbi sulla rispettive competenze istituzionali in un ambito che finora è stato prerogativa di Cantoni e Comuni: la Camera dei Cantoni non mancherà di correggere il tiro. In che modo? ‘laRegione’ lo ha chiesto al ‘senatore’ ed ex consigliere di Stato sangallese Benedikt Würth (Centro), presidente della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati.

Signor Würth, il Nazionale vuole che la Confederazione stanzi oltre 700 milioni di franchi all’anno per ridurre i costi sopportati dai genitori per la custodia extrafamiliare dei figli. Cosa succederà al Consiglio degli Stati?

L’importanza della custodia extrafamiliare dei bambini è sicuramente indiscussa nella nostra commissione. Ci saranno un paio di questioni da affrontare. La prima riguarda la delimitazione delle competenze: quale dev’essere il ruolo della Confederazione? Fino a che punto deve avere un ruolo? La seconda è il finanziamento: come possiamo realizzare un simile progetto, tenuto conto dell’attuale situazione finanziaria della Confederazione? Su questi due aspetti si focalizzerà la discussione. Ma adesso non posso prevedere come andrà a finire.

Cosa pensa della soluzione adottata dal Nazionale?

Va decisamente troppo lontano. A titolo personale, credo che dovremo correggere questo pacchetto. Quanto e su quali aspetti, resta da vedere.

700-800 milioni di franchi all’anno: dove li si troverà questi soldi?

Il Consiglio federale, ad esempio, ha proposto un controfinanziamento, attraverso una riduzione della partecipazione dei Cantoni ai proventi dell’imposta federale diretta. Ma tra i Cantoni questa idea è altamente controversa. E in effetti è discutibile creare una regolamentazione a livello federale e poi andare a prendere i soldi dai Cantoni per finanziare i nuovi compiti. Allora tanto vale lasciare i soldi nelle mani dei Cantoni e dire loro di risolvere i problemi che abbiamo in quest’ambito.

La commissione del Nazionale dal canto suo ha proposto di ricorrere anche ai maggiori introiti generati dalla futura imposizione minima delle grandi multinazionali decisa in seno all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e al G20. Il plenum però non l’ha voluto. La ritiene una via percorribile?

Il progetto può essere considerato una misura per promuovere l’attrattiva della piazza economica svizzera. Pertanto, un finanziamento via i proventi generati dalla nuova imposta si può giustificare. Uno dei problemi però è che, stando a stime della Confederazione, questa imposta [sulla quale popolo e Cantoni si esprimeranno il 18 giugno, ndr] genererà introiti al più presto soltanto nel 2026. Dovremmo quindi capire come finanziare il progetto dalla sua entrata in vigore [a inizio 2025?, ndr] fino a quella data.

Ha un’idea al riguardo?

Al momento no. Il Consiglio federale dovrebbe presentare un preventivo per il 2024 ancora conforme al freno all’indebitamento. Ma il piano finanziario per gli anni successivi prevede importanti deficit. Serviranno adeguamenti in diversi settori. Il Consiglio federale concretizzerà le sue proposte nel corso dell’anno. Queste senza dubbio influenzeranno la discussione sul progetto approvato dal Nazionale.

Può immaginarsi che la dotazione finanziaria del pacchetto venga dimezzata, ad esempio?

Dovremo porci la domanda di fondo: la Confederazione deve davvero giocare un ruolo nella riduzione dei costi di custodia a carico dei genitori? I sistemi [cantonali, ndr] di applicazione sono già oggi molto complicati. La cosa non diventerà più semplice se in futuro saranno coinvolti tre livelli istituzionali.

Delle sovvenzioni decise dal Nazionale approfittano tutti i genitori che affidano i loro figli a una struttura, compresi coloro che non decidono per questo di aumentare il loro tempo di lavoro, o coloro che possono permettersi di pagare un asilo nido. La solita logica dell’innaffiatoio?

Sarà sicuramente un altro punto controverso nella nostra commissione. Analizzeremo in maniera critica i dettagli della proposta.

Secondo Udc e Plr, la questione è di competenza di Cantoni e Comuni, non della Confederazione. Come la vede?

La competenza principale è dei Cantoni e dei Comuni; la Confederazione ha al massimo un ruolo complementare. La questione a sapere fino a che punto quest’ultima deve svolgere il suo ruolo complementare – e se questo va esteso – farà ancora molto discutere. Comunque, al Consiglio degli Stati l’argomento del federalismo dovrebbe avere una rilevanza maggiore che al Nazionale.

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