Svizzera

Cresce l’Udc, scendono i Verdi, avanzano un po’ Plr e Pvl

I risultati del terzo sondaggio Tamedia/‘20 Minuten’ sulle elezioni federali di ottobre. Asilo e migrazioni preoccupano di più, il clima meno

Le elezioni federali si terranno il 22 ottobre
(Keystone)
27 febbraio 2023
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Da un lato, un Consiglio di Stato fotocopia. Con la sola novità rappresentata dalla socialista Marina Carobbio al posto dell’uscente Manuele Bertoli e la Lega capace di tenere a distanza da Norman Gobbi e Claudio Zali il democentrista Piero Marchesi (di oltre il 10%). Dall’altro, un Gran Consiglio sempre più frammentato, dove l’Udc avrà più rappresentanti e la Lega di meno. È questo il quadro che emerge dal primo sondaggio realizzato dalla Ad Hoc Informatica sagl per la Rsi. Secondo lo studio – che si basa su un campione di 956 intervistati – in parlamento i democentristi potrebbero guadagnare 1-2 seggi. Gli stessi numeri verrebbero meno ai ‘cugini’ della Lega. Il Plr, attuale forza di maggioranza relativa in Gran Consiglio, è dato in recupero rispetto a quattro anni fa: dovrebbe mantenere i suoi 23 rappresentanti e, magari, guadagnarne uno. Destino comune per le altre due forze di governo: Centro e Ps sono dati in leggero arretramento. I socialisti potrebbero mantenere gli attuali 13 deputati, o perderne uno, mentre il Centro dovrebbe restare a quota 16 o retrocedere di un eletto. Per i Verdi il sondaggio prevede il mantenimento degli attuali 6 granconsiglieri o la perdita di un posto nel legislativo.

La prevista frammentazione dovrebbe portare il numero di partiti presenti in Gran Consiglio dagli attuali 9 a 10-11. A beneficiarne sarebbero quindi le forze ‘minori’: Mps, Più Donne e Partito comunista. Tutti e tre che già siedono in parlamento, ma anche Avanti con Ticino&Lavoro, Verdi liberali, HelvEthica, MontagnaViva e Dignità ai pensionati (con i primi due più quotati).

Morisoli: ‘Bene ma ora comincia la fase più importante’

«Nelle classifiche è sempre meglio essere davanti che dietro, ovviamente, ma si tratta pur sempre di un sondaggio». È cauta la reazione del capogruppo Udc in Gran Consiglio Sergio Morisoli alla proiezione che vede il suo partito conquistare uno o due seggi in più in parlamento. «Se vogliamo vederlo come un tempo intermedio nelle gare da sci, si tratta di un risultato rassicurante perché vuol dire che stiamo lavorando bene, cominciamo a farci notare e la gente apprezza quello che facciamo. La campagna elettorale è impostata su buone premesse – osserva Morisoli –, ma al 2 aprile manca ancora un mese che dobbiamo spendere nel modo migliore per convincere della bontà delle nostre idee e dei nostri progetti le persone che magari erano un po’ disattente finora. Non dobbiamo mollare la guardia, anzi proprio ora comincia la fase più importante perché i candidati saranno molto più esposti nei media. L’esperienza mi dice che l’ultimo mese è tutt’altro che scontato, si apre un’altra partita in cui si possono fare passi in avanti ma anche passi falsi».

Riget: ‘Margine d’errore ampio, l’obiettivo resta aumentare’

«L’obiettivo non cambia: vogliamo aumentare di almeno un deputato la nostra presenza in Gran Consiglio». Per la copresidente del Partito socialista Laura Riget il primo sondaggio – che prospetta al Ps il mantenimento degli attuali 13 rappresentanti o la perdita di un granconsigliere – è «da prendere con le pinze, visti gli scostamenti possibili che prevede il margine d’errore della proiezione». In ogni caso, sottolinea Riget, «il lavoro da fare da qui al 2 aprile è molto e sono convinta che con le nostre proposte, contenute ad esempio nelle due recenti raccolte firme sui temi della cassa malati, riusciremo a convincere i tanti cittadini che si sono detti ancora indecisi o intenzionati a votare scheda senza intestazione».

Aldi: ‘Indubbia preoccupazione per i seggi in Gran Consiglio’

Diverso è il sentimento in casa leghista che rischia di scendere di uno o due seggi in Gran Consiglio, dopo averne già persi quattro nel 2019: «È indubbio che c’è preoccupazione perché i sondaggi vanno presi seriamente – dice la deputata e portavoce del movimento di via Monte Boglia Sabrina Aldi –. Proprio per questo motivo è il momento di chiamare i nostri elettori a raccolta a votare Lega e far votare Lega. Intanto fino al 2 aprile continueremo a lavorare».

elezioni federali

Avanza l’Udc, retrocedono i Verdi

Crescita significativa per l’Udc, calo altrettanto significativo per i Verdi. Avanzano un po’ anche Plr e Verdi liberali (Pvl). Marcia praticamente sul posto il Ps. Perde qualcosina l’Alleanza del Centro. È quanto indica un nuovo sondaggio pubblicato da Tamedia e ‘20 Minuten’.

Il rilevamento prevede un leggero spostamento a destra del Consiglio nazionale se le elezioni federali si svolgessero ora. L’Udc otterrebbe il 27,5% dei voti (+1,9 punti percentuali rispetto al risultato ottenuto nel 2019), il Plr il 15,4% (+0,3%). In crescita, all’8,5% (+0,7%), è dato anche il Pvl. A sinistra i Verdi scendono all’11,1% (-2,1%), mentre il Ps mantiene la sua posizione (+0,1% al 16,9%). Il Centro, accreditato di un 13,5% dei voti (-0,3%), non sembra approfittare della fusione tra Ppd e Pbd.

Asilo e immigrazione più rilevanti dei cambiamenti climatici

Stando al sondaggio, l’Udc (partito di maggioranza relativa con il 25,6% dei voti alle ultime elezioni) recupera dunque una parte dei consensi persi quattro anni fa, quando indietreggiò di 3,8 punti percentuali. Gli autori dell’indagine, realizzata dall’istituto LeeWas, lo riconducono all’accresciuta rilevanza (+10% ciascuno rispetto al precedente sondaggio dell’agosto 2022) di asilo e immigrazione fra i temi che preoccupano maggiormente i cittadini. Viceversa, il calo dei Verdi (che nel 2019 erano cresciuti del 6,1%) viene attribuito alla minor rilevanza del tema cambiamento climatico (43%, contro il 56% della scorsa estate).

I risultati del sondaggio – che tiene conto anche delle preferenze partitiche in relazione al livello d’istruzione e al reddito degli elettori – sono da prendere con le pinze. Il margine d’errore statistico è di +/- 1 punto percentuale. Significa che le variazioni all’interno di questa ‘forchetta’ non sono rilevanti sotto il profilo statistico. In altre parole: i dati riguardanti Plr, Centro, Ps e Pvl non dicono granché. Invece, i risultati di Udc e Verdi – che non rientrano nel margine d’errore indicato – possono essere considerati “significativi”. RED