Terremoto in Turchia e Siria, raccolti già oltre dieci milioni

La popolazione svizzera ha già donato oltre 10 milioni di franchi in favore delle vittime del violento sisma che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo ha indicato oggi la Catena della solidarietà all’agenzia Keystone-Ats.

In un primo momento, le organizzazioni umanitarie svizzere sul posto – come Terres des Hommes e la Croce Rossa – utilizzano i fondi per fornire aiuti di emergenza, quali l’acqua, le coperte, il cibo e i rifugi. Per esperienza, si sa che la maggior parte dei soldi raccolti verrà utilizzata più tardi, per la ricostruzione.

Tra i 25 partner della Catena della solidarietà, diversi sono già attivi in Turchia. Taluni – come Caritas, Medair ed Eper – lavorano pure nelle regioni siriane interessate dal terremoto, quali Idlib, Aleppo e Hama.

Intanto, il Dipartimento federale degli affari esteri ha indicato che la Catena svizzera di salvataggio non ha trovato alcun altro sopravvissuto durante la scorsa notte. I soccorritori, impegnati nelle ricerche, non smettono tuttavia i loro sforzi.

Finora nove persone sono state ritrovate vive grazie al lavoro congiunto della Catena svizzera di salvataggio e dalla Società svizzera per cani da ricerca (Redog). Parallelamente un’altra squadra di Redog, che lavora con l’organizzazione di salvataggio turca Gea, ha rinvenuto 31 persone ancora in vita sotto le macerie.

Alle condizioni di sofferenza si aggiunge il freddo, particolarmente pericoloso per i potenziali sopravvissuti. I soccorritori non perdono la speranza, ha precisato il Dipartimento federale degli affari esteri. Ma ad ogni ora che passa, diventa sempre più miracoloso il ritrovamento di altre persone vive.