Svizzera

Niente da fare per l’iniziativa per pensioni eque

I promotori gettano la spugna: l’obiettivo delle 100mila firme entro il 7 marzo resta una chimera

Anche Fulvio Pelli nel comitato promotore
(Keystone)
7 febbraio 2023
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I promotori dell’iniziativa popolare detta delle generazioni, lanciata nel settembre 2021, gettano la spugna: l’obiettivo delle 100mila firme entro il 7 marzo non potrà essere raggiunto stando a quanto indicato ieri in tarda serata a Keystone-Ats.

Il comitato d’iniziativa, presieduto dall’esperto di fondi pensione Josef Bachmann, comprende l’ex presidente del Plr Fulvio Pelli, il professor Walter Steurer, membro del comitato degli anziani dei Verdi liberali e David Trachsel, presidente dei giovani Udc.

L’obiettivo dell’iniziativa? Fare in modo che il sistema pensionistico sia equo e sicuro, anche per le generazioni future. A detta del comitato promotore, sulla Svizzera aleggia il rischio di un conflitto aperto tra le generazioni perché il sistema pensionistico non è equilibrato.

A causa di difetti sistemici, 6 miliardi di franchi di capitale risparmiato da parte dei giovani sono attualmente ridistribuiti ai pensionati. In modo strisciante ma inesorabile, sta quindi emergendo una società a due velocità che vede i lavoratori da una parte e i pensionati dall’altra. Un divario si sta anche formando tra i giovani pensionati e quelli più anziani.

A parere dei sostenitori dell’iniziativa, deve essere possibile regolare periodicamente una piccola parte della pensione verso l’alto e verso il basso. Questo è l’unico modo per finanziare il secondo pilastro come previsto dal sistema di capitalizzazione.

Le richieste del comitato includevano anche il collegamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Inoltre, il tasso di conversione – tasso che serve a calcolare la rendita di vecchiaia – non dovrebbe essere regolato per legge.

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