Svizzera

La Confederazione deve impegnarsi sulla penuria di farmaci

Secondo Enea Martinelli, farmacista ospedaliero di vari nosocomi bernesi, occorre elaborare misure a lungo termine

2 febbraio 2023
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Dopo che ieri il Consiglio federale, tenuto conto della scarsità di farmaci, anche d’importanza vitale, ha deciso di istituire una task force ad hoc, oggi il professionista Enea Martinelli, farmacista ospedaliero di vari nosocomi bernesi, chiede un impegno a lungo termine della Confederazione. In ogni caso "non è possibile risolvere il problema a breve termine", ha dichiarato in interviste a vari giornali svizzero-tedeschi.

Ieri il governo ha fatto proprio l’allarme dell’Approvvigionamento economico del Paese (AEP), un organismo misto privato-pubblico (composto di quadri dell’economia e di esponenti dell’amministrazione federale, in primis l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese/UFAE), che ha messo in particolare in evidenza i problemi di disponibilità per il settore ambulatoriale (farmacie, studi medici e cure a domicilio).

La task force, indica un comunicato pubblicato dall’esecutivo ieri in occasione della sua seduta settimanale, mira a elaborare misure a breve termine: "Si tratta di trovare una soluzione a singoli problemi di approvvigionamento e di ristabilire una situazione di distensione", si legge nella nota.

L’UFAE e l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) stanno invece discutendo misure a medio e lungo termine, spiega il governo. I funzionari federali vogliono "individuare un numero più ampio di interruzioni dell’approvvigionamento, gestirle con più facilità e migliorare quindi la situazione del mercato in generale".

Ostacoli amministrativi

Per Martinelli evidentemente ciò non basta. Il membro della direzione della federazione dei farmacisti svizzeri (pharmaSuisse) e dell’Associazione svizzera dei farmacisti dell’amministrazione e degli ospedali (GSASA), nelle interviste ai quotidiani degli editori CH Media e Tamedia, chiede che la Confederazione intervenga per ridurre la complessità dell’amministrazione in materia di agenti terapeutici.

Il capofarmacista degli ospedali di Frutigen, Meiringen e Interlaken, tutti nell’Oberland bernese, fa anche notare che la competenza assegnata ai Cantoni in materia di approvvigionamento "non funziona".

Finora l’UFAE si è occupato solo di farmaci vitali e per cure acute. A medio termine è necessario un monitoraggio più completo, dichiara il nativo di Bienne (BE), classe 1965, alle testate di CH Media. "I farmaci per l’epilessia o il Parkinson, ad esempio, oggi non sono soggetti a dichiarazione, eppure i pazienti ne hanno bisogno ogni giorno".

Prezzi dei farmaci troppo bassi

Martinelli, già presidente del Partito borghese democratico bernese (PBD, oggi confluito nell’Alleanza del Centro) ritiene che la causa principale della carenza di medicinali siano i prezzi troppo bassi. I farmaci a buon mercato sono poco interessanti per il produttore. Il trattamento per il cuore Digoxin ad esempio costa la metà nella Confederazione rispetto all’estero "e ora in Svizzera non si trova più", dice ai giornali di Tamedia.

Secondo il dottore in farmacia, le aziende produttrici non chiedono un aumento dei prezzi all’UFSP perché ciò costituirebbe un onere troppo elevato. Inoltre tengono conto dell’esiguità del mercato elvetico.

La diagnosi è diversa secondo l’AEP. Stando al comunicato governativo di ieri, i problemi di approvvigionamento, in costante peggioramento dal 2019, riguardano in particolare i prodotti soggetti a monopolio.

Più in particolare per gli antibiotici, sempre secondo l’AEP, la causa è la pandemia di Covid-19 e le relative strozzature nella produzione dei principi attivi dovute ai confinamenti, soprattutto in Cina.

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