Svizzera

Affitti in un anno più cari del 3% in Svizzera. Del 2% in Ticino

Dopo la crescita generalizzata in tutti i cantoni del mese di settembre, in ottobre l’andamento del mercato dell’alloggio è stato più variato

Più cari del 2% i nuovi contratti a Sud delle Alpi
(Ti-Press)
14 novembre 2022
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Affitti ancora una volta più cari in Svizzera: in ottobre le pigioni degli appartamenti nuovi o nuovamente affittati – si parla solo di quelle, non dei contratti in essere – sono aumentate dello 0,2% rispetto a settembre. Su base annua la progressione è del 2,8%.

Le variazioni sono calcolate sulla base di un indice elaborato dal portale di annunci immobiliare Homegate in collaborazione con la Zkb, la banca cantonale di Zurigo. In ottobre il parametro si è attestato a 119,1 punti.

Contrariamente a quanto avvenuto in settembre, quando gli affitti richiesti erano aumentati in tutti i cantoni, senza eccezioni, nel decimo mese dell’anno si assiste a una certa varietà, beninteso a livello mensile. Spiccano così gli arretramenti di Zugo (-2,1%), Nidvaldo (-1,8%) e Appenzello Interno (-1,6%), mentre sul fronte opposto si mettono in luce Uri (+1,2%), Lucerna (+1,2%) e Sciaffusa (+1,1%). Ticino (+0,1%) e Grigioni (+0,2%) sono in linea con la media nazionale.

Nel confronto annuo tutti i cantoni mostrano progressioni, in molti casi anche marcate. Particolarmente forte è la crescita dei Grigioni (+5,7%), mentre il Ticino segna un aumento più moderato (+1,6%): la regione italofona fa peraltro parte – con Friborgo e Basilea Campagna – del ristrettissimo gruppo di cantoni che presentano incrementi inferiori al 2%.

Interessante è anche l’andamento nelle otto città elvetiche prese in considerazione dai ricercatori. L’incremento mensile maggiore viene registrato a Zurigo (+1,7%), che mette a referto pure un balzo (del 7,5%) sull’arco dei dodici mesi. In sensibile progressione è anche Lucerna (rispettivamente +2,3 e +4,7%). Lugano segna una flessione rispetto a settembre (-0,2%) e un aumento annuo (+3,9%). Coira non figura fra gli agglomerati considerati.

Alcuni giorni or sono uno studio di Raiffeisen ha ipotizzato una futura penuria di abitazioni sul mercato immobiliare svizzero, sulla scia della forte immigrazione, con gli affitti che andranno presto alle stelle. E poco tempo prima una ricerca di Ubs ha previsto un doppio aumento del tasso ipotecario di riferimento nel 2023, con potenziali rincari degli affitti – sulla scia anche dell’inflazione – che potrebbero raggiungere il 20% entro il 2025. Questo in un contesto già reso più gravoso, per le famiglie, a causa della progressione dei costi accessori, sulla scia dell’esplosione dei prezzi energetici.

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