Per la Commissione federale delle poste, la consegna di pasti dell’azienda non è soggetta all’obbligo di notifica
La Commissione federale delle poste (PostCom) ha qualificato il servizio di consegna pasti Smood Sa come non soggetto a notifica ai sensi della legislazione postale. I contratti tra l’azienda e i suoi fornitori sono infatti considerati come contratti di vendita in cui Smood acquista beni che poi vende ai suoi clienti.
Tale modello aziendale non soddisfa quindi il requisito della fornitura di servizi postali a terzi, fa sapere la PostCom in una nota.
Con l’obbligo di notifica l’azienda dovrebbe soddisfare specifici standard minimi previsti dal diritto del lavoro, ha spiegato il portavoce di PostCom Andreas Herren in risposta a una domanda dell’agenzia Keystone-Ats. "Si tratta del salario minimo e dell’orario massimo di lavoro settimanale stabilito per contratto", ha dichiarato Herren.
Secondo la nota, il fattore decisivo per la decisione della PostCom è stata la perizia del professor Sylvain Marchand dell’Università di Ginevra, in base alla quale Smood sarebbe libera di fissare i prezzi dei prodotti venduti ai clienti. "Il che conferma che è il venditore e non il vettore nei confronti dei clienti", prosegue la nota.
Nel caso dei servizi di consegna di cibo a domicilio eat.ch e Uber Portier, un servizio di Uber Eats, la PostCom è giunta in passato a una conclusione diversa. Secondo quest’ultima, con il loro modello commerciale svolgono un’attività postale sotto forma di servizio di corriere e sono quindi considerati soggetti a notifica ai sensi della legislazione postale.
Entrambe le aziende hanno poi presentato ricorso contro le relative sentenze della PostCom. Secondo Herren, il Tribunale amministrativo federale non ha ancora preso una decisione al riguardo.