Svizzera

Questioni di genere: bene ma non benissimo per la Svizzera

L’Onu giudica positivamente i progressi fatti dalla Confederazione ma avverte; c’è ancora da lavorare su salari equi e tutela delle vittime di stupro

(Depositphoto)
31 ottobre 2022
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L’Onu è soddisfatta dei progressi compiuti dalla Svizzera in materia di parità fra sessi, ma ritiene che ci sia ancora del lavoro da fare. Un comitato di esperti ha pertanto pubblicato oggi una settantina di raccomandazioni: i temi toccati vanno dall’uguaglianza salariale alla violenza carnale.

Per la quarta volta dal 2001, il gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha esaminato l’attuazione in Svizzera della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (Cedaw). L’Onu si dice in primis compiaciuta per i passi avanti realizzati nel tempo grazie alle riforme legislative. Tuttavia, riferisce in una nota odierna l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (Ufu), l’Onu si aspetta miglioramenti su diversi punti. Ad esempio, sottolinea come ogni Cantone dovrebbe avere un ufficio specializzato per l’uguaglianza.

Vede inoltre una necessità di intervento nel settore della disparità salariale. Il fatto che le aziende con 100 o più dipendenti siano tenute a svolgere un’analisi in tal proposito è valutato positivamente, ma viene criticata l’esenzione di cui la maggior parte delle imprese, ossia le piccole e medie imprese, possono godere.

La raccomandazione è quindi quella di estendere l’obbligo a tutti i datori di lavoro, indipendentemente dalle dimensioni della società. Il comitato invita inoltre la Svizzera a rafforzare ulteriormente l’autonomia economica delle donne per prevenirne la povertà in età avanzata.

Cambiando ambito, l’Onu contesta anche le forti differenze tra i Cantoni nei tassi di condanna per violenza carnale e suggerisce di condurre un’analisi per determinarne le ragioni. Gli esperti sollecitano poi Berna a definire la fattispecie di questo reato sulla base della mancanza di consenso della vittima, così da soddisfare gli standard internazionali. Da ricordare come la modifica del diritto penale sui reati sessuali sia attualmente al vaglio del Parlamento.

La lista di raccomandazioni verrà ora esaminata dall’Ufu, insieme ai servizi federali interessati e ai Cantoni. Tra due anni è previsto un rapporto intermedio sull’attuazione dei singoli punti. La Svizzera ha ratificato nel 1997 la Cedaw, tra le convenzioni più importanti a tutela dei diritti dell’essere umano e lo strumento principale per la difesa dei diritti delle donne a livello internazionale. Finora vi hanno aderito 189 dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite.

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