Svizzera

Prima il tentativo in Ticino, poi l’omicidio effettivo a Brugg

A processo, con l’accusa di assassinio, un 23enne che nel 2019 aveva rinchiuso un collega in una grotta, per poi abbandonarlo

Da oggi alla sbarra
(Keystone)
17 ottobre 2022
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Un uomo di 23 anni compare oggi davanti al Tribunale distrettuale di Brugg (Ag) con l’accusa di assassinio, fra le altre. Nel 2019 aveva rinchiuso un collega in una grotta sulla collina sovrastante Brugg, abbandonandolo. Sembra che l’imputato una settimana prima avesse cercato di ucciderlo in Ticino. I resti umani furono trovati un anno dopo da escursionisti.

Il processo durerà fino a giovedì, quando nel pomeriggio dovrebbe essere annunciata la sentenza. L’accusa chiede una condanna per assassinio, tentato assassinio e una serie di reati minori. La pena richiesta è di 16 anni e 4 mesi di reclusione. È inoltre domandata una misura di cura stazionaria, con un trattamento psichiatrico intensivo in una struttura adatta. Le richieste della difesa saranno annunciate durante l’udienza principale.

All’inizio di aprile del 2019 era stata denunciata la scomparsa di un 24enne svizzero del cantone di Zurigo. I tentativi di ricerca non avevano dato esito. Esattamente un anno dopo, nell’aprile del 2020, alcuni escursionisti della zona si sono imbattuti sul Bruggerberg nell’ingresso della grotta, che era stato riempito. Incuriositi, hanno scavato e scoperto i resti della persona scomparsa. Dopo varie indagini, la Polizia cantonale argoviese ha arrestato l’attuale imputato il 26 marzo del 2021. Poco dopo ha confessato il crimine. Da allora sta scontando anticipatamente la pena.

Secondo la Procura di Brugg-Zurzach, domenica 7 aprile 2019, con il pretesto di una prova di coraggio, il giovane ora sotto accusa aveva indotto il compagno a strisciare nella grotta bassa e stretta. Aveva poi bloccato l’ingresso con una grossa pietra, e dopo averla ricoperta di terra se n’era andato. In base alla perizia del medico legale, la vittima è probabilmente morta per assideramento.

Secondo l’accusa, solo una settimana prima di quell’escursione sul Bruggerberg, l’accusato aveva verosimilmente già tentato di uccidere il compagno: durante una gita in Ticino, quando i due si trovavano su una cresta di montagna, lo aveva spintonato in un ripido pendio. Con molta fortuna, il giovane se l’era cavata con semplici escoriazioni.

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