Svizzera

‘Il tuo vicino scalda troppo? Ricompensa di 200 franchi’

Una campagna pubblicitaria-bufala, all’apparenza lanciata dalla Confederazione svizzera, manda in tilt i social e non solo

Il poster incriminato
(Twitter)
12 settembre 2022
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Una giovane donna che guarda un punto non ben definito mentre parla al telefono. Una scritta in tedesco che recita: "Il vostro vicino riscalda l’appartamento oltre i 19 gradi? Per favore, informateci", specificando poi che le chiamate possono essere fatte anche in modo anonimo e che ogni ‘spia’ verrà ricompensata con 200 franchi. Per rendere il tutto ancor più credibile, in alto a sinistra è stato inserito il logo della Confederazione svizzera, nonché il numero ufficiale del servizio stampa e informazione del Dipartimento dell’energia. Questa grossomodo la descrizione di un volantino che nelle ultime ore sta circolando con insistenza nei vari servizi di messaggistica, come Signal e Telegram, oltre che sulle bacheche di Twitter, Facebook e Instagram. Altre fotografie ripropongono la stessa donna, stavolta su un cartellone pubblicitario affisso a un muro grigio, forse quello di una stazione o di un sottopassaggio cittadino. C’è chi si indigna e chi si chiede se la campagna ‘acciuffa furbetti del riscaldamento’ sia vera oppure no.

Il Governo premia gli spioni?

La risposta è no. La Confederazione non ha messo nessuna taglia sulle persone che riscaldano o riscalderanno le proprie case a determinate temperature d’inverno. A sbugiardare la fake news ci ha pensato, per il Ticino, la consigliera nazionale ecologista Greta Gysin che, proprio con un messaggio su Instagram, scrive "Bella gente, questo post è evidentemente un fake. Non vi si chiede di controllare la temperatura nelle case del vicinato. Non si verrà a controllare se cucinate col coperchio o in quante persone fate la doccia. Non sono previsti divieti né multe, solo raccomandazioni".

Visualizza questo post su Instagram

Anche Simone Hug, specialista in comunicazioni presso il Dipartimento dell’energia, sentito da ‘20 Minuten’, afferma che la Confederazione non ha lanciato nessun appello di questo tipo: "Non ci sono manifesti federali del genere, né tanto meno chiediamo ai cittadini di fare i guardiani. Il Governo ha già avviato delle indagini per capire chi ci sia dietro a questo scherzo di cattivo gusto".

Di falsari anonimi e famosi boccaloni

Già, ma chi c’è dietro a tutto questo? Non è dato saperlo. Se da un lato è intuibile capire da dove trae spunto la bufala per prender vita (ovvero le recenti decisioni prese dalla Confederazione riguardo l’approvvigionamento energetico), più difficile è risalire al o ai creatori della fake news. Le sorprese però non finiscono qui. Infatti la bufala ha già varcato i confini nazionali. Il quotidiano (cospirazionista) slovacco Zem&Vek, ad esempio, ha subito condiviso l’immagine del presunto poster sul proprio canale Telegram. Ma non solo. Fra chi ci è cascato con tutte le scarpe, troviamo anche dei politici, come l’europarlamentare italiano, in quota Lega, Marco Campomenosi ma anche profili riconducibili ad ambienti complottisti.

Eppure, una ricerca sul web avrebbe velocemente svelato ogni arcano. Tramite la ricerca per immagini di Google si scopre il sito Freepik, una piattaforma digitale che offre una galleria di oltre 25 milioni di fotografie utilizzabili dagli utenti per i proprio lavori di grafica. E andando sotto la lista denominata ‘mockup di cartellone pubblicitario vuoto’ ecco apparire il famoso, quanto anonimo, muro grigio e un bel cartellone bianco, pronto per essere utilizzato. Prendendo in prestito – e parafrasando leggermente – le parole della stessa consigliera nazionale, è quindi sempre più importante verificare le informazioni prima di condividerle. Per non diffondere notizie false, certo, ma anche per non incappare in brutte figure. Perché bisogna spegnere la luce… mica l’attenzione.

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