In apertura dell’assemblea dei delegati, il presidente dell’Udc Marco Chiesa punta il dito contro la politica degli avversari
La sinistra vuole approfittare della crisi energetica per instaurare una "dittatura ecologista" e "rieducare la popolazione", disinteressandosi delle conseguenze per la gente. È l’accusa lanciata dal presidente dell’Udc Marco Chiesa, secondo cui la politica degli avversari è la causa del "disastro energetico".
Per il ‘senatore’ ticinese, lo scenario catastrofico di una penuria di energia sarebbe "l’obiettivo segreto del campo rosso-verde". Chiesa si è espresso aprendo l’odierna assemblea dei delegati del suo partito a Baar (Zg).
Tale penuria permetterebbe alla sinistra di imporre divieti e rinunce, ha proseguito il presidente dell’Udc. "La loro élite privilegiata è contenta" dell’aumento dei prezzi della benzina, anzi vorrebbe farli salire ancora di più, ha rincarato la dose Chiesa, stando al quale l’impatto su famiglie, ceto medio e lavoratori, "non le interessa". I problemi della Svizzera sono "fatti in casa", ha riassunto.
Chiesa ha poi rivolto un appello a votare Udc alle prossime elezioni federali a tutti quelli che si oppongono a una politica ecologista. Fino all’appuntamento con le urne dell’autunno 2023, l’approvvigionamento energetico è un dovere d’importanza nazionale e deve essere considerato come una priorità assoluta, ha affermato Chiesa, parlando di crisi drammatica.
Il consigliere agli Stati ha inoltre bacchettato l’esecutivo in merito alla neutralità. A suo dire infatti, il Consiglio federale ha negligentemente abbandonato tale principio adottando le sanzioni dell’Ue contro la Russia per la guerra in Ucraina. "Questo è il punto più basso della politica estera svizzera", ha commentato Chiesa.