Il Consiglio federale si allinea così alle ultime sanzioni dell’Unione europea
Il Consiglio federale ha adottato oggi anche le ultime sanzioni dell’Ue nel settore dell’oro e dei prodotti in oro. I provvedimenti entrano in vigore questa sera alle ore 18.00.
In risposta al protrarsi dell’aggressione militare della Russia in Ucraina, il 21 luglio 2022 l’Ue ha adottato nuove sanzioni (pacchetto definito di mantenimento e allineamento). Con la decisione odierna del Consiglio federale, la Svizzera attua i provvedimenti del pacchetto la cui adozione è urgente in termini di tempo o dal punto di vista del diritto materiale.
Si tratta principalmente del divieto di acquistare, importare o trasportare dalla Russia oro e prodotti in oro. Da questo momento sono vietati anche i servizi connessi a tali beni, spiega una nota del governo. Finora verso la Federazione russa era vietata solo l’esportazione del metallo giallo.
Le cinque raffinerie d’oro svizzere, in Ticino e in Romandia, lavorano fino al 70% dell’oro estratto in tutto il mondo, secondo le stime, ad esempio del WWF. Sono anche tra le più grandi raffinerie del pianeta. E la Svizzera è un importante snodo nel commercio internazionale del metallo giallo.
Il governo ha anche deciso il blocco degli averi e il divieto di metterli a disposizione per Sberbank, la principale banca russa. Per garantire il regolare svolgimento delle operazioni o la vendita delle filiali di Sberbank sono previste nuove disposizioni derogatorie.
Ieri l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) ha annunciato di aver prorogato fino al primo settembre le misure ordinate nei confronti di Sberbank (Svizzera), la filiale elvetica del colosso bancario russo. In concreto, si tratta di misure di tutela dei creditori. Tra queste, un ampio divieto di effettuare transazioni e pagamenti; è stata inoltre decisa una moratoria degli impegni derivanti dai depositi.
Sberbank (Svizzera) è una filiale indiretta di Sberbank of Russia. Non è neppure direttamente collegata a Sberbank Europe, che è soggetta a sanzioni a causa della guerra in Ucraina.
Venerdì scorso il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) aveva aggiunto 54 persone e nove organizzazioni ed entità alla lista delle sanzioni. L’elenco svizzero delle persone e delle organizzazioni sanzionate in relazione alla situazione in Ucraina è quindi pienamente in linea con quello dell’Ue, scrive oggi l’esecutivo.
La Svizzera è determinata a contribuire alla lotta contro la crisi alimentare ed energetica globale. Il Consiglio federale osserva che nessuna delle sanzioni nei confronti della Russia è diretta contro il commercio di prodotti agricoli e alimentari fra paesi terzi e la Russia. Per evitare interruzioni nei canali di pagamento, il governo ha creato in analogia con l’Ue due nuove deroghe per le transazioni riguardanti i prodotti agricoli e la fornitura di petrolio a paesi terzi.
Nell’ambito del cosiddetto pacchetto di mantenimento e allineamento, l’Ue ha inoltre apportato vari adeguamenti tecnici e linguistici ai provvedimenti esistenti. Il Consiglio federale ha incaricato il DEFR di modificare di conseguenza l’ordinanza in questione. Tali adeguamenti tecnici entreranno in vigore in un secondo momento.