Il Consiglio nazionale ha approvato oggi l’entrata in materia sulla revisione della legge sugli embarghi
Il regime sanzionatorio svizzero deve essere rivisto. Il Consiglio nazionale ha approvato oggi con 131 voti contro 51 l’entrata in materia sulla revisione della legge sugli embarghi. Questa dovrebbe permettere al Consiglio federale di imporre autonomamente delle sanzioni.
Le sanzioni del Consiglio federale, o piuttosto la loro assenza, sono state oggetto di molte discussioni. Dall’inizio della guerra in Ucraina, gli Stati occidentali si sono affrettati a prendere misure severe contro la Russia. La Svizzera ha seguito più lentamente, senza allinearsi sistematicamente. Berna è stata criticata duramente per questo.
Il problema, secondo il governo, risiede nella legge sugli embarghi in vigore dal 2003. Attualmente, la Svizzera può adottare solo misure decretate dall’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu), dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) o dai suoi principali partner economici.
Una revisione della legge sugli embarghi è destinata a cambiare questa situazione. Dovrebbe consentire al Consiglio federale di imporre sanzioni autonomamente. Per l’Udc si tratta di una violazione della neutralità svizzera. "Le sanzioni sono armi da guerra", ha criticato Yves Nidegger (Udc/Ge). "Fanno della Svizzera una parte del conflitto. La trascinano in guerra", ha aggiunto Roger Köppel (Udc/Zh).
"Neutralità significa che tutte le parti in conflitto, non solo l’Ucraina, considerano la Svizzera neutrale. Tuttavia, la Russia ha inserito la Svizzera nella lista dei Paesi ostili", ha proseguito lo zurighese. Köppel teme un’escalation: dopo le sanzioni, potrebbero essere consegnate munizioni e armi. Poi gli esperti potrebbero recarsi nel Paese per addestrare i soldati ucraini.
Un’opinione che nessun altro partito condivideva. "La revisione proposta rispetta la neutralità della Svizzera e rafforza la coerenza della sua politica in materia di sanzioni", ha dichiarato Laurent Wehrli (Plr/Vd) per la commissione.
Diversi oratori di destra e di sinistra hanno affermato che Berna dovrebbe essere in grado di adottare sanzioni in modo rapido e indipendente. Tiana Angelina Moser (Pvl/Zh) ha sottolineato che ciò rafforzerebbe la sua sovranità. La Svizzera deve uscire dalla sua posizione di spettatrice, ha aggiunto Elisabeth Schneider-Schneiter (Centro/Bl). Il mondo è cambiato. Così come il concetto di neutralità.
Il dibattito continua.