La petizione inviata al Consiglio federale chiede di aprire le porte delle università anche a loro
Gli studenti di Stati terzi che fuggono dall’Ucraina dovrebbero potersi iscrivere nelle alte scuole svizzere. Una cinquantina di professori universitari e di scuole universitarie professionali hanno firmato una petizione in questo senso inviata al Consiglio federale.
Il testo, intitolato "Apriamo le porte delle nostre università a tutti gli studenti in fuga dall’Ucraina, compresi quelli provenienti da Paesi terzi", è stato promosso dall’iniziativa Save Africans-Ukraine (aiuto agli africani d’Ucraina) dell’associazione "Causes Oubliées" (questioni dimenticate), basata a Sion. La Cancelleria federale ha confermato di averla ricevuta domenica scorsa, ha indicato l’organizzazione.
Il testo sottolinea che il futuro degli studenti di Stati terzi dipende dal proseguimento della loro formazione di qualità "alla quale, per la maggior parte, non hanno accesso nei loro paesi d’origine, e dalle decisioni delle nostre autorità". I firmatari invitano Svizzera ed Europa a mostrarsi solidali e ad aiutare questi studenti a completare la loro formazione per permettere loro di mettersi al servizio dei loro rispettivi paesi.
La petizione propone la creazione, a livello europeo, di un dispositivo ad hoc che permetta agli studenti in questione di proseguire la loro formazione nelle università e negli istituti europei.
Dal canto loro, le università di Zurigo, Ginevra e Losanna hanno annunciato di aver già ricevuto centinaia di candidature di rifugiati di nazionalità ucraina per seguire gli studi in qualità di ospiti.