Svizzera

I Cantoni si attendono fino a 300mila rifugiati entro fine anno

Il numero sarà molto più alto di quanto ipotizzato. Il numero di studenti ucraini potrebbe crescere fino a 20’000 nei prossimi mesi, e mancano insegnanti

(Keystone)
20 marzo 2022
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La Svizzera dovrà affrontare il più grande afflusso di rifugiati da decenni: il numero di ucraini che arrivano in fuga dalla guerra sarà decisamente più alto di quanto inizialmente ipotizzato. Lo scrive la NZZ am Sonntag, secondo cui i Cantoni devono prepararsi.

A causa della guerra in Ucraina, in Svizzera potrebbero arrivare entro giugno tra 35’000 e 50’000 profughi, soprattutto anziani, donne e bambini, aveva dichiarato lo scorso mercoledì al Consiglio nazionale la consigliera federale Karin Keller-Sutter.

In realtà i Cantoni - responsabili di ospitare coloro che sono fuggiti dal loro paese - non escludono tra 250’000 e 300’000 rifugiati entro la fine dell’anno, stando a quanto riferito al domenicale da Marcel Suter, presidente dell’Associazione dei servizi cantonali di migrazione (ASM).

Per colui che dirige l’Ufficio della migrazione e del diritto civile dei Grigioni, è chiaro che i Cantoni dovranno affrontare una grande sfida. "Il fatto che ci sia così tanta solidarietà tra la popolazione è un grande aiuto". Senza il sostegno di chi vuole accogliere i rifugiati nelle loro case, alcuni Cantoni potrebbero raggiungere i loro limiti, ha detto.

L’ipotesi più realistica è un afflusso di 80’000 rifugiati, come è avvenuto alla fine degli anni Novanta durante la guerra in Kosovo. "Ma dobbiamo prepararci ora ai vari scenari possibili, anche i più improbabili", sottolinea il grigionese.

Le difficoltà sembrano già attuali: Suter ha ricevuto informazioni secondo cui ci sarebbero già limitazioni nell’ordinazione di cuscini, dato che molti Cantoni e Comuni ne hanno bisogno. Un’altra sfida è il personale per l’assistenza nelle strutture ricettive. Attualmente ogni giorno arrivano in Svizzera tra i 500 e i 1000 cittadini ucraini in fuga dal conflitto.

Fino a 20’000 allievi

La Confederazione, inoltre, ospita attualmente 200 studenti ucraini, un numero che potrebbe salire a 20’000 nei prossimi mesi. La sfida di integrarli è aggravata dalla carenza di insegnanti, riferisce dal canto suo Le Matin Dimanche.

"Abbiamo una carenza latente a tutti i livelli da diversi anni. Aggiungete gli effetti della crisi sanitaria, l’isolamento che continua, la stanchezza. Abbiamo bisogno di più personale e non appare da un giorno all’altro", spiega Samuel Rohrbach, presidente del sindacato degli insegnanti di lingua francese, citato dal domenicale romando.

Per quanto riguarda la Svizzera tedesca, Dagmar Rösler - a capo del sindacato degli insegnanti di lingua tedesca - sostiene sulle colonne della NZZ am Sonntag che ci si aspetta un aumento del 5%-10% del numero di bambini nelle scuole di alcuni cantoni. Ciò significa che presto molte classi potrebbero presto avere uno o due bambini ucraini. Sarà necessario anche garantire un sostegno psicologico per gli allievi, aggiunge Rösler.

A rappresentare una sfida è soprattutto l’accoglienza nelle scuole di bambini che non capiscono nessuna lingua nazionale. I Cantoni stanno pertanto valutando di chiedere agli adulti ucraini, formati come insegnanti, di prendere contatto con le autorità per eventualmente poter identificare alcune opportunità di aiuto nelle scuole, spiega a Le Matin Dimanche la consigliera di Stato vodese Cesla Amarella, vicepresidente della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione.

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