Svizzera

Reti ciclabili efficienti e sicure

A livello federale si forniscono nuovi strumenti. Ma la competenza per la loro realizzazione resta ai Cantoni

(Ti-Press)

Anche dopo l’introduzione nella Costituzione federale di una norma sulle piste ciclabili, approvata in votazione nel settembre 2018, i Cantoni rimarranno competenti per la loro realizzazione. Lo prevede la relativa legge d’applicazione del nuovo articolo costituzionale approvata oggi, giovedì, dal Consiglio nazionale per 135 voti a 50 (Udc, che considera la legge troppo costosa per Cantoni e Comuni) e 3 astenuti. Negato, come agli Stati, il diritto di ricorso alle organizzazioni specializzate. Il dossier ritorna agli Stati per le divergenze.

Durante il dibattito di entrata in materia, la maggioranza ha sottolineato l’importanza di agire, visto che la Svizzera ha un grande ritardo rispetto ai Paesi vicini. La bicicletta oggi non è più utilizzata solo durante il tempo libero: grazie anche all’arrivo sul mercato della bici elettrica, molti l’utilizzano come mezzo di trasporto usuale, per esempio per andare a lavorare, e ciò non solo nelle città.

Legge troppo costosa

L’Udc dal canto suo ha criticato i costi inerenti alla realizzazione di nuove piste ciclabili, ma tutti i tentativi di annacquare la legge sono stati respinti dal plenum. In particolare, i democentristi criticavano l’esigenza di realizzare piste ciclabili comunicanti e continue. Su quest’ultimo aspetto, per quanto attiene alla pianificazione, i “senatori” chiedono un tracciato “per quanto possibile diretto”, mentre il Nazionale, come il governo, propende per un “tracciato diretto”.

Lo scopo del nuovo articolo costituzionale è di realizzare una rete ciclabile efficiente e sicura che contribuisca a separare le correnti di traffico e a gestire meglio la mobilità, riducendo le interferenze tra auto, bici e pedoni e di conseguenza il rischio di incidenti, stando al progetto dell’esecutivo. Per concretizzare questi obiettivi il Consiglio federale ha partorito una nuova Legge sulle ciclovie che prevede l’obbligo per i Cantoni di progettare e realizzare reti ciclabili. Eventuali percorsi soppressi perché non più sicuri o interessanti dovranno essere sostituiti. Diversamente dagli Stati, il plenum non vuole che tale sostituzione debba avvenire unicamente quando sussiste “un interesse pubblico comprovato”.

La legge stabilisce, inoltre, una serie di obiettivi qualitativi (coerenza, percorribilità diretta, sicurezza, omogeneità, attrattiva) espressi in principi generali di pianificazione. La Confederazione fornirà informazioni, consulenza e geodati.

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