Svizzera

Piste ciclabili, ecco la legge. I Verdi: insufficiente

Il Consiglio federale licenzia il messaggio. I percorsi soppressi dovranno essere sostituiti. Il partito ecologista: servono più soldi.

Cantoni in prima linea
(Keystone)
19 maggio 2021
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Berna - Anche dopo l'introduzione nella Costituzione federale di una norma sulle piste ciclabili, approvata in votazione nel settembre 2018, i Cantoni rimarranno competenti per la loro realizzazione. Lo prevede la relativa legge d'applicazione del nuovo articolo costituzionale licenziata oggi dal Consiglio federale.

Lo scopo del nuovo articolo costituzionale è realizzare una rete ciclabile efficiente e sicura che contribuisca a separare le correnti di traffico e a gestire meglio la mobilità, riducendo le interferenze tra auto, bici e pedoni e di conseguenza il rischio di incidenti, spiega l'esecutivo in una nota.

Per concretizzare questi obiettivi il Consiglio federale ha partorito una nuova Legge sulle ciclovie (sic) che prevede l'obbligo per i Cantoni di progettare e realizzare reti ciclabili. Eventuali percorsi soppressi perché non più sicuri o interessanti dovranno, tranne eccezioni, essere sostituiti.

La legge stabilisce inoltre una serie di obiettivi qualitativi (coerenza, percorribilità diretta, sicurezza, omogeneità, attrattiva) espressi in principi generali di pianificazione. La Confederazione fornirà informazioni, consulenza e geodati.

I Verdi: fondi insufficienti, no alle deroghe cantonali

I Verdi approvano la legge, ma la ritengono insufficiente. In Parlamento intendono battersi anzitutto perché la Confederazione metta a disposizione più fondi - attraverso i progetti di agglomerato - per sviluppare ed espandere le infrastrutture ciclabili nelle città e negli agglomerati. Inoltre, afferma in una nota la consigliera nazionale Isabelle Pasquier-Eichenberger, la Confederazione deve partecipare alla creazione di una rete nazionale di corsie veloci.

Ai Verdi poi non piacciono le previste eccezioni cantonali all'obbligo di sostituire le piste ciclabili. Le deroghe rendono "privo di significato" quest'obbligo. Eventuali eccezioni devono quindi essere regolate a livello federale, come nel caso dei sentieri e dei percorsi pedonali, scrive ancora la deputata ecologista.

Dal controprogetto diretto alla legge

Il decreto federale approvato nell'autunno del 2018 con il 73,6% dei voti concerne vie ciclabili, sentieri e percorsi pedonali. Era un controprogetto diretto all'iniziativa popolare "Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali" (Iniziativa per la bici). Quest'ultima voleva "obbligare" la Confederazione a sostenere i cantoni nella realizzazione e manutenzione di sentieri, percorsi pedonali e piste ciclabili.

Il controprogetto elaborato dal Consiglio federale e dal Parlamento ha ripreso la formulazione meno vincolate - già presente in precedenza nella Costituzione, che promuoveva sentieri e percorsi pedonali - secondo la quale Berna "può" sostenere la costruzione di simili reti. Soddisfatto della controproposta, il comitato promotore dell'iniziativa - depositata il primo marzo 2016 con 105'234 firme valide - aveva deciso di ritirare il testo.

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