Svizzera

Auto-test Covid venduti online, ma non sono approvati

Alcuni portali li propongono nonostante i pareri contrari di Swissmedic e dell'Ufficio della sanità pubblica. Si teme la terza ondata con i non vaccinati

Per ora il tampone resto uno dei pochi metodi certi (Ti-Press)
21 marzo 2021
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Gli autotest per il coronavirus non sono ancora approvati in Svizzera. Ciononostante, scrive oggi la SonntagsZeitung, diversi negozi online li stanno già vendendo. Cleanswiss, fornitore di prodotti di pulizia e disinfezione, per esempio, pubblicizza la vendita di test rapidi sulla sua homepage. L'autorità di vigilanza Swissmedic è contraria alla vendita al grande pubblico non essendo (ancora) stati approvati dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). E anche se un produttore ha il via libera dell'UFSP per il suo test rapido, tali test possono essere venduti solo attraverso le farmacie.

Test di massa? Berset spinge, non i Cantoni

Sempre secondo lo stesso domenicale, il ministro della sanità Alain Berset vuole che il 40% della popolazione svizzera sia testato preventivamente per il coronavirus ogni settimana il più presto possibile. Offensiva che tuttavia è in stallo. Cantoni come Vaud, Vallese, Lucerna e Zurigo non decideranno fino alle prossime settimane se possono o vogliono espandere i loro test pilota per test di massa nelle scuole e nelle aziende. Zurigo, i cantoni della Svizzera orientale, ma anche Basilea vogliono fare a meno dei test di massa nelle scuole, preferendo azioni laddove se ne senta il reale bisogno. Anche i grandi distributori Migros e Coop, così come le aziende federali come Posta e Ffs, frenano sulla questione se e come permetteranno i test di massa per il personale.

Terza ondata con i non vaccinati

Gli ospedali svizzeri rischiano di dover affrontare una nuova ondata dopo l'estate. Secondo gli esperti, dopo la fine dell'attuale campagna di vaccinazione, potrebbero esserci nuovi focolai tra coloro che non sono stati vaccinati, come scrive la "Nzz am Sonntag". Il consigliere federale Alain Berset ha dichiarato venerdì scorso che i divieti non potranno più essere giustificati una volta che tutti coloro che desiderano essere vaccinati lo saranno. Tuttavia l'Ufficio federale della sanità pubblica avverte: un rilassamento completo dopo la copertura vaccinale sarebbe associato a un numero sostanziale di casi aggiuntivi di malattia e morte. Motivo: la quota dei non vaccinati. Secondo un sondaggio della Sst infatti il 20% della popolazione non vuole essere vaccinata, il 28% è indeciso. E il tasso di rifiuto è più alto tra i giovani.

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