Svizzera

Ok dei ‘senatori’ all’articolo costituzionale sui media

Il Consiglio degli Stati approva l’iniziativa parlamentare Lombardi/Rieder. In gioco c’è l’estensione dell’articolo 93 della Costituzione federale.

Aiuto non solo ai media audiovisivi
(Keystone)
15 dicembre 2020
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Berna – L'aiuto a tutti i media, e non solo a quelli audiovisivi, va inserito nella Costituzione. È quanto ritiene il Consiglio degli Stati che ha approvato oggi, con 24 voti contro 16, una iniziativa parlamentare in questo senso.

La proposta, inizialmente depositata dall'ex consigliere agli Stati Filippo Lombardi (Ppd) e ripresa dal "senatore" Beat Rieder (Ppd/Vs), riguarda la modifica dell'articolo 93 della Costituzione - attualmente specifico per la radiotelevisione - in un articolo sui media che comprende tutti i vettori mediatici e che deve essere formulato in modo neutrale rispetto alle tecnologie impiegate, ha spiegato Stefan Engler (Ppd/Gr) a nome della commissione.

Così come la radio e la televisione (e i media elettronici), anche la stampa fornisce un servizio pubblico. Per questo motivo l'iniziativa parlamentare chiede anche una sua promozione diretta, che si può però ottenere unicamente con un adeguamento dell'articolo 93, ha detto Lisa Mazzone (Verdi/Ge) che ha definito la situazione attuale della stampa scritta, in particolare in Romandia, come un "campo di rovine".

Olivier Français (Plr/Vd), pur comprendendo l'obiettivo dell'iniziativa parlamentare, ha espresso forti dubbi quanto alla soluzione proposta. "Minaccia la libertà di stampa e va a cozzare contro le libertà economica e editoriale dei media". Se si vuole aiutare la stampa, non è necessario modificare la Costituzione, prova ne è il pacchetto di aiuti ai media attualmente al vaglio del Parlamento.

Dietro alla stampa si celano anche grossi gruppi mediatici. "Modificare la Costituzione per sostenerli economicamente appare difficilmente giustificabile", ha sostenuto il vodese ricordando come il settore e il Consiglio nazionale (in realtà la sua Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni, ndr.) siano contrari alla proposta.

"La visione di Français è troppo zurigo-lemanicocentrica", ha replicato Charles Juillard (Ppd/Ju). Occorre pensare anche alle zone periferiche, i cui media non sono nelle mani di grandi gruppi editoriali, ha aggiunto il giurassiano sostenendo che la proposta permette di garantire il diritto di essere informato. "Ma per farlo non serve una modifica costituzionale", ha reagito, invano, Olivier Français.

L'iniziativa parlamentare Lombardi passa ora al vaglio del Consiglio nazionale.

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