Svizzera

Proposto a Berna un maggior sostegno alla stampa scritta

Approvate dalla Commissione delle telecomunicazioni degli Stati tre iniziative che mirano a rafforzare gli aiuti alle testate

Una delle proposte punta a destinare alla stampa una parte delle eccedenze percepite con la riscossione del canone radio-tv (Ti-Press)
2 luglio 2019
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La stampa scritta dovrebbe essere maggiormente sostenuta. È l'opinione della Commissione delle telecomunicazioni degli Stati (CTT-S) che, di fronte alla drastica riduzione delle entrate pubblicitarie, intende aiutare tempestivamente la stampa attraverso un rafforzamento del sostegno indiretto. L'omologa commissione del Nazionale deve ancora esprimersi prima che un progetto concreto possa essere adottato. La CTT-S sottolinea come la stampa scritta, il cui ruolo continua ad essere di importanza fondamentale per la formazione delle opinioni in Svizzera, sia oggi confrontata con sfide economiche esistenziali, si legge in una nota odierna dei servizi del Parlamento. La commissione ritiene che, se vuole garantirsi un futuro, la stampa deve far fonte alla svolta digitale e continuare nel contempo a produrre offerte cartacee.

Con 8 voti contro 3 e 1 astensione, ha pertanto dato seguito a un'iniziativa parlamentare di Géraldine Savary (PS/VD) che chiede di rafforzare il sostegno indiretto alla stampa scritta destinandole per la distribuzione di giornali e periodici una parte delle eccedenze percepite con la riscossione del canone radio-tv. Un'altra iniziativa di Stefan Engler (PPD/GR) è stata sostenuta all'unanimità. Essa chiede un ampliamento temporale (di dieci anni) dell'aiuto indiretto. La Confederazione sosterrebbe così la trasformazione digitale della stampa scritta.  Anche in questo caso i contributi dovrebbero in primo luogo aiutare la consegna e la diffusione dei giornali.

Filippo Lombardi propone l'aiuto diretto

La commissione ha pure dato seguito, all'unanimità, a un'iniziativa parlamentare di Filippo Lombardi (PPD/TI) che chiede, a più lungo termine, una modifica costituzionale affinché la Confederazione possa incoraggiare la stampa anche tramite un aiuto diretto. Tale soluzione passerebbe attraverso un nuovo articolo costituzionale sui media, senza differenza di tecnologia o di supporto utilizzati. Attualmente, la Confederazione può legiferare soltanto sulla radio e la televisione. Secondo Lombardi, questa diversità di trattamento non si giustifica più. Le frontiere tra i vari media si sono dissolte. Stando al "senatore" ticinese, la stampa scritta è svantaggiata, nonostante fornisca pure una prestazione di servizio pubblico. Un nuovo articolo costituzionale su tutti i tipi di media eviterebbe anche gli attuali problemi di interpretazione politica e giuridica, come nel caso della nuova legge sui media elettronica.

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