Il prossimo 29 novembre la Svizzera si pronuncerà sui due temi d'iniziativa: stando ai primi sondaggi si va verso l'accettazione
Gli svizzeri accetterebbero le due iniziative in votazione il 29 novembre, per multinazionali responsabili e per un divieto di finanziare i produttori di materiale bellico, stando al primo sondaggio realizzato da Tamedia e 20 Minuten e pubblicato oggi.
A quasi un mese dallo scrutinio, la maggioranza della popolazione accetterebbe l'iniziativa per multinazionali responsabili: il 57% infatti ha dichiarato di voler votare a favore, contro il 41% intenzionato a bocciarla.
Il testo è ampiamente sostenuto dall'elettorato socialista (91%) e verde (96%), mentre verrebbe respinto dai simpatizzanti del Plr (23% a favore) e dell'Udc (28%). L'ago della bilancia saranno gli elettori Ppd che attualmente sono divisi con un 49% a favore e 49% contro.
I risultati mettono in luce una differenza di genere molto marcata: le donne sostengono l'iniziativa con il 66%, mentre una stretta maggioranza di uomini intende respingerla. L'iniziativa gode di maggior sostegno nelle città e fra i giovani (il 63% della popolazione cittadina voterebbe sì, e il 66% della fascia di età 18-34).
Per quanto riguarda le regioni linguistiche, il testo è appoggiato soprattutto in Romandia (59%) mentre le regioni italofone sono quelle dove si riscontra il minor sostegno (55%), anche se di poco inferiore alla Svizzera tedesca (56%).
L'argomento che più convince è che il profitto non dovrebbe avere la precedenza sull'ambiente e sui diritti umani. Gli oppositori temono invece azioni legali contro le multinazionali svizzere e ritengono che le catene di approvvigionamento non possano essere controllate.
L'iniziativa per vietare il finanziamento di produttori di materiale bellico riscuote minore successo, ma sarebbe comunque accettata al 52% contro il 45% di no, secondo il sondaggio Tamedia. Anche in questo caso si osserva una forte polarizzazione destra-sinistra. Il sostegno è molto alto tra gli elettori dei Verdi (95%) e del Ps (87%), mentre i sostenitori dell'Udc (21%) e del Plr (23%) sono a maggioranza contrari. L'elettorato del Ppd è contrario nella misura del 60%.
Anche in questo caso i romandi si rivelano i più propensi a sostenere il testo (55%), seguiti dai germanofoni (50%) e dagli italofoni (49%) e il maggior appoggio si riscontra fra donne, cittadini e giovani.
L'argomentazione secondo cui il commercio di materiale bellico non è compatibile con la neutralità svizzera convince i sostenitori del testo. Gli oppositori sottolineano in particolare che non ha alcun effetto sulla domanda e l'offerta globale di armamenti.
Il sondaggio Tamedia e 20 Minuten ha un margine di errore di 1,4 punti percentuali.