Svizzera

Coronavirus, la polizia: non recarsi in Ticino a Pasqua

Le strade resteranno aperte ma ci saranno maggiori controlli. Koch: 'Non abbiamo ancora raggiunto il picco'. Istituita una task force scientifica

Fermi tutti dall'altro lato del tunnel (Ti-Press)
2 aprile 2020
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Le strade rimarranno aperte, ma ci sarà una maggior presenza di agenti di polizia su tutta la rete viaria svizzera per ribadire il concetto di evitare spostamenti e viaggi inutili. Rispettare le norme in vigore è letteralmente vitale, così come fare uso di buon senso, ha sottolineato Stefan Blättler, presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera (CCPCS).

Tutti devono capire la gravità della situazione e attenersi alle regole, anche durante le giornate di bel tempo che si prospettano prossimamente. Il discorso, ha sottolineato, vale anche per i giovani e gli adolescenti che vorrebbero approfittare della loro libertà e della loro giovinezza. I più deboli hanno bisogno della solidarietà di tutti, ha affermato.

Blättler ha poi trasmesso al resto della popolazione elvetica un appello del comandante della Polizia cantonale ticinese Matteo Cocchi a restare a casa e a non recarsi in Ticino per le vacanze pasquali. Non è il momento di andare a Sud delle Alpi, ma neanche nell'Oberland bernese, nei Grigioni o in Vallese, ha detto il presidente CCPCS, precisando che ciò è importante "per non sollecitare l'infrastruttura - in particolare ospedaliera - che è già al limite".

Dal momento che le frontiere sono chiuse, è necessario limitare anche tutti gli spostamenti interni durante le vacanze di Pasqua. La presenza della polizia, non solo sull'asse nord-sud, è necessaria per scoraggiare turisti e campeggiatori elvetici a immettersi sulle strade.

Troppo presto per le speculazioni

"Non abbiamo ancora raggiunto il picco", ha detto chiaramente Daniel Koch, delegato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per il Covid-19, aggiungendo che si osserva tuttavia un lieve appiattimento della crescita, anche se si ammalano ancora circa 1'000 persone al giorno. Attualmente sono 378 i pazienti attaccati ai respiratori nella Confederazione.

"Discutiamo con specialisti per sapere come evolverà la situazione nelle prossime settimane, ma è sicuramente ancora troppo presto per fare speculazioni", ha sottolineato. È dunque importante continuare a rispettare le misure adottate dal Consiglio federale, ha affermato il capo della Divisione malattie trasmissibili dell'UFSP, secondo cui la chiusura di alcune zone della città - ad esempio sul lungolago a Zurigo o a Lugano - rappresenta un'ottima misura per impedire alle persone di frequentare luoghi spesso affollati.

Tracciare il coronavirus con una app

Il mondo scientifico elvetico è fortemente motivato a contribuire al superamento della crisi. Per questo motivo è stata istituita una task force scientifica - la National COVID-19 Science Task Force - che comprende nove gruppi di esperti e diretta da un organo consultivo per consigliare le autorità con le loro conoscenze.

L'obiettivo è di individuare e coordinare le possibilità di ricerca, ha spiegato Matthias Egger, presidente del Consiglio nazionale della ricerca del Fondo nazionale svizzero (FNS), a capo della nuova task force scientifica.

Nel frattempo a livello internazionale dovrebbe spuntare a breve una nuova applicazione in grado di aiutare a tracciare la diffusione del coronavirus. Il progetto europeo, denominato, Pan-European Privacy Preserving Proximity Tracing (PEPP-PT), è attualmente al vaglio delle autorità elvetiche, in particolare per quanto riguarda la protezione dei dati. L'utilizzo è su base volontaria e permette di localizzare le persone tramite bluetooth: gli utenti saranno informati se si sono trovati per almeno 15 minuti a fianco di una persona risultata infetta.

Secondo Egger, circa il 30% della popolazione potrebbe partecipare al progetto e ciò potrebbe aiutare a interrompere la catena di trasmissione e - di conseguenza - impedire ulteriori contagi.

Aziende, tempi dilatati per dichiarare fallimenti

In Svizzera le aziende in difficoltà avranno più tempo prima di dichiarare fallimento. Disporranno di sei mesi supplementari per avviare una ristrutturazione invece di chiudere i battenti. Lo ha annunciato oggi in un incontro con i media Susanne Kuster, vicedirettrice dell'Ufficio federale di giustizia (UFG). Alla conferenza stampa le autorità hanno ribadito la necessità di restare a casa e di non recarsi in Ticino durante le vacanze di Pasqua.

Il progetto dell'UFG è in consultazione fino a domani, ha spiegato Kuster, precisando che in questo modo le aziende avranno una maggior opportunità di riprendere l'attività dopo la crisi e di non essere costrette a dichiarare fallimento.Coronavirus, 

Per quanto riguarda la disoccupazione, il tasso a livello nazionale nel mese di marzo è passato dal 2,5 al 2,7%. Da metà marzo - dunque in soli quindici giorni - il numero di persone che si sono iscritte è aumentato di circa 26'000 unità, oltre a circa 1,2 milioni di lavoratori finora interessati dal lavoro ridotto, ha indicato Eric Scheidegger, capo della direzione della politica economica della Segreteria di Stato dell'economia (SECO).

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