Ballottaggio, doppia sorpresa: Chiesa e Carobbio eletti

Grande elezione di Marco Chiesa (Udc) e di Marina Carobbio (Ps) che scalza l'uscente Filippo Lombardi (Ppd) per 45 schede

È una doppia sorpresa in Ticino dove non solo il Plr non è riuscito a difendere il proprio seggio al Consiglio degli Stati, lasciato vacante dalla non ricandidatura di Fabio Abate (andato al candidato Udc Marco Chiesa), ma dove anche il senatore uscente Filippo Lombardi (Ppd) torna a casa e deve cedere il posto alla candidata socialista Marina Carobbio. Per 45 voti. 

Merlini ha nel frattempo annunciato la sua volontà di volersi ritirare dalla politica attiva.

Qui trovate il commento del direttore Matteo Caratti sulla giornata, mentre queste sono tutte le immagini che descrivono le emozioni di oggi. Qui una prima analisi del voto.

Questi i risultati finali:

    • Marco Chiesa (Udc) 42'552 voti 40,27%
    • Marina Carobbio (Ps) 36'469 voti 34,51%
    • Filippo Lombardi (Ppd) 36'424 voti 34,47%
    • Giovanni Merlini (Plr) 33'278 voti 31,49%

La cronaca della giornata

Lo spoglio delle schede è andato più veloce del previsto, ma non per questo non è stato vissuto al cardiopalma. I primi risultati hanno mostrato da subito due tendenze chiare: Marco Chiesa davanti a tutti e Giovanni Merlini in palese difficoltà. Quasi subito si è pure palesato il testa a testa tra Filippo Lombardi e Marina Carobbio, con il senatore uscente che è parso solo a tratti saper allungare sull’avversaria. Che lo ha poi superato per 45 voti al fotofinish e grazie ai voti dei centri.

Il distacco esiguo potrebbe però sfociare in una richiesta di riconteggio. Un'ipotesi esclusa in queste ore dal presidente Fiorenzo Dadò: "Sono contrario a un riconteggio: bisogna avere il massimo rispetto dei risultati elettorali, anche quando sono di questo genere. Il popolo ha deciso così", ci ha dichiarato.

Marco Chiesa primo a sopresa

La prima sorpresa di giornata è stata, come detto, la brillante elezione di Marco Chiesa. Un risultato che è andato oltre le più rosee aspettative dell’Udc e dello stesso Chiesa, come dichiarato dal diretto interessato e dal presidente democentrista Piero Marchesi a laRegione (vedi il live qui sotto). Marchesi, che subentrerà a Chiesa nel Consiglio nazionale, ha già detto di volersi dimettere dal Gran Consiglio, dove entrerà al suo posto Paolo Pamini.

Carobbio la seconda grande sorpresa

La seconda grossa sopresa di giornata è arrivata solo con i risultati dell’ultimo comune: l’uscente Filippo Lombardi, da tutti dato come scontato favorito alla rielezione, è rimasto senza seggio. Gli è stato soffiato per 45 voti dalla socialista Marina Carobbio. Alla Casa del Popolo, dove erano riuniti i rappresentanti Ps, la gioia è stata pressoché incontenibile. Al Nazionale, al posto di Carobbio, subentrerà l’attuale granconsigliere Bruno Storni, che lascia la carica cantonale. Gli succederà Fabrizio Garbani Nerini, sindaco di Terre di Pedemonte.

L’alleanza al centro

L’allenaza tra Plr e Ppd (e pvl), che lo scorso 20 ottobre aveva permesso al Ppd di conservare il seggio di Marco Romano al Nazionale aveva però già mostrato delle crepe. Soprattutto sul lato liberale. Il Plr sembrava aver incassato meno di quanto si potesse aspettare, sia all’interno del partito sia dagli alleati. Il dato sembra confermarsi oggi vista l’esclusione dei due candidati dei due partiti, uno dei quali a Berna da 20 anni. 

Bisognerà ora capire quali voti sono mancati a Lombardi. Non è escludibile che si tratti in parte di voti Plr, cosa che metterebbe ancora più in crisi un'alleanza nata specificatamente per le Federali, ma che i due partiti puntavano a far crescere. Il presidente del Ppd Fiorenzo Dadò si è già detto convinto che il centro debba comunque "unirsi per evitare di sparire".

Il Plr si spacca e Caprara si dimette?

Dopo il palese insuccesso elettorale di oggi, l’ala radicale del Plr ha immediatamente chiesto la testa del presidente cantonale Bixio Caprara. Costui, intervistato da laRegione (vedi video sotto), non rifiuta categoricamente l’ipotesi. Aggiungendo che “il presidente è comunque una figura transitoria”, rimanda tutto al comitato cantonale del 28 novembre prossimo.

Il Ppd deluso, ma Dadò resta

Non entrano invece in linea di conto le dimissioni di Fiorenzo Dadò, che da noi intervistato esclude l’ipotesi. 

 

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Niente riconteggio
Il presidente Ppd Fiorenzo Dadò non chiederà il riconteggio dei voti: "Sono contrario: bisogna avere il massimo rispetto dei risultati elettorali, anche quando sono di questo genere. Il popolo ha deciso così".

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Bixio Caprara sulla richiesta di dimissioni dall'interno del partito: 'Il presidente è comunque una figura transitoria. Il partito deve andare oltre le singole persone. Abbiamo già convocato un comitato cantonale il 28 novembre per poter riflettere sulla situazione'. E sul risultato: 'Ringraziamo Merlini che ha fatto una scelta coraggiosa. Sapevamo che la lotta sarebbe stata molto intensa. Hanno vinto i due poli. Non siamo riusciti a rispondere, come centro, agli attacchi. Sono preoccupato di mandare agli Stati due rappresentanti con posizioni completamente contrapposte'.
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Corsa al secondo seggio: quando mancano solo Locarno e Bellinzona da scrutare lo stacco fra Marina Carobbio (Ps) e Filipo Lombardi (Ppd) è di 1'000 schede. Alla Casa del Popolo si segue con ansia lo spoglio degli ultimi comuni e si fanno i conti di cosa manca a Carobbio per superare Lombardi. “Sarà dura”, dicono. Ma l’umore è alto per ora. Carobbio si dice “serena”

13:15

'È un sogno'. Le prime dichiarazioni del presidente Udc Piero Marchesi

«È un sogno – esordisce subito il presidente dell’Udc Piero Marchesi –. Ci speravamo, ci credevamo, ma francamente già al primo turno non mi sarei aspettato un risultato tanto buono. A maggior ragione quello che sembra essere un successo al secondo. È proprio vero che il Ticino ha voglia di un cambiamento e di avere qualcuno nella camera dei cantoni che porti avanti i temi cari ai ticinesi, ovvero il no ad un ulteriore avvicinamente all’Europa, il no alla libera circolazione, il no all’accordo quadro.Si tratta di posizioni mai portate avanti dai nostri rappresentanti alla camera alta a che, se i dati dovessero essere confermati, troverebbero finalmente una voce.

L’alleanza con la Lega ha funzionato? «Direi di sì. Quella che si profila non è solo una vittoria nostra, ma di tutti quelli che in Ticino vogliono qualcuno agli Stati che rappresenti le posizioni da noi espresse».

Chiesa aveva ammiccato anche ai temi sociali. Ha raccolto anche a sinistra? «La nostra alleanza non è solo per salvare un seggio, ma sui temi e per essere più forti. E questa è la dimostrazione che stiamo lavorando nel senso giusto».

Se Chiesa andasse agli Stati, lei sarebbe eletto al Nazionale… «Se fosse confermato questo risultato potrei dire che la mia presidenza avrebbe raggiunto il pieno successo. Pieno successo anche personale se dovessi andare al Nazionale. In tal caso, per rispetto degli elettori, lascerei il Gran Consiglio». A succedere a Marchesi in Gran Consiglio sarebbe Paolo Pamini.

13:13

A Lugano, Marco Chiesa fa incetta di voti, sfiorando il 50% dei voti. Marina Carobbio è seconda davanti a Filippo Lombardi e Giovanni Merlini.

13:09

A solo una decina di comuni dalla fine dello scrutino Marco Chiesa (Udc) si conferma davanti. Per il secondo seggio è scontro aperto tra l'uscente Filippo Lombardi (Ppd) e Marina Carobbio (Ps). Magri risultati per ora per il candidato Plr Giovanni Merlini. 

12:50

Quando sono stati scrutinati 90 comuni, Marco Chiesa è sempre primo, mentre Filippo Lombardi (Ppd) recupera terreno staccando Marina Carobbio (Ps)

12:46
12:28

Quando sono stati scrutinati quasi due terzi dei comuni ticinesi, Chiesa sempre in testa. Si delinea invece un gomito a gomito per il secondo seggio, con Filippo Lombardi (Ppd) che è tallonato da Marina Carobbio (Ps). In chiara difficoltà Giovanni Merlini (Plr)

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Primi comuni scrutinati: parte molto forte Marco Chiesa, che raccoglie complessivamente più voti dei suoi avversari. Seguono, nell'ordine, Marina Carobbio, Filippo Lombardi e Giovanni Merlini. Partecipazione al voto: intorno al 48%

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