Inoltre la Fondazione Pro Gipeto prevede di rimettere in libertà all'inizio dell'estate del 2020 i giovani gipeti allevati in cattività nel Cantone Obvaldo
Le Alpi svizzere offrono condizioni di vita favorevoli ai gipeti barbuti: dall'inizio dell'anno cinque nuove coppie hanno ciascuna avuto un piccolo, tre in Vallese e due in Engadina. Lo indica la Fondazione Pro Gipeto in un comunicato. Quest'ultima vuole ora approfittare di questa evoluzione positiva per rafforzare la diversità genetica dei gipeti e prevede di rimettere in libertà all'inizio dell'estate del 2020 i giovani gipeti allevati in cattività nel cantone di Obvaldo.
Delle 51 coppie nidificatrici che vivono nella catena alpina 21 ci sono in territorio elvetico: qui trovano sufficiente nutrimento, poco bracconaggio e non vi sono prove di esche velenose, sottolinea la fondazione.
I gipeti sono animali longevi (in cattività alcuni soggetti hanno superato i 40 anni) e la prima deposizione di uova avviene fra i 5 e gli 8 anni. Gli esperti stimano che oggi quasi 300 gipeti barbuti vivono nelle Alpi. Dall'inizio del progetto di reintroduzione - 33 anni fa - 227, allevati in cattività, sono stati rimessi in libertà e 271 sono nati in natura.