Svizzera

Questione Svizzera-Europa: la prima analisi in italiano

‘Svizzera-Ue: un rapporto irrisolto’ è il titolo del volume di fresca pubblicazione, cui hanno lavorato Oscar Mazzoleni e Paolo Dardanelli

Una relazione difficile ©Ti-Press
9 settembre 2019
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Mai in italiano. Sebbene la questione europea sia uno dei temi che dal 1992 ritroviamo costantemente al centro del dibattito politico elvetico, finora non sono mai stati pubblicati analisi e approfondimenti nella nostra lingua. Per rimediare a questa lacuna, ieri è stato presentato a Bellinzona il libro ‘Svizzera-Ue: un rapporto irrisolto’, pubblicato dall’editore Armando Dadò e curato dai professori di scienze politiche Oscar Mazzoleni (Università di Losanna) e Paolo Dardanelli (Università del Kent, nel Regno Unito).


È un libro «fondamentale», visto che attualmente non vi sono altri volumi in italiano che «permettono di approfondire le proprie opinioni» su un tema «così importante per il Ticino», sottolinea a ‘laRegione’ Mazzoleni. Il professore ha anche dedicato un capitolo proprio al cantone italofono, intitolato ‘Ticino, laboratorio dell’euroscetticismo svizzero’?. La risposta alla domanda è: «Fino a un certo punto». È infatti vero che in Ticino il fronte degli euroscettici è molto forte sin dalla votazione sullo spazio economico europeo del 92. Ciò è da un lato dovuto al fatto che si tratta di un cantone periferico e di frontiera e dall’altro alla presenza di un partito come la Lega che è riuscito a fare suoi i timori dei cittadini legati ai rischi per l’indipendenza, la sovranità nazionale e il federalismo. D’altro canto ci sono però anche «altri cantoni (come Basilea o Ginevra) con persone euroscettiche, ma meno numerose rispetto a quelle in Ticino», precisa Mazzoleni.


Attualmente è l’accordo quadro con l’Ue a tenere banco nell’agenda politica elvetica. Anche se con alcune limitazioni legate alle imminenti elezioni federali di ottobre: solo l’Udc fonda la sua campagna in gran parte sulla questione europea.   Ma come si posizioneranno i fronti nella prossima legislatura? «Molto dipenderà anche dal risultato della votazione sull’iniziativa Udc» che mira ad annullare la libera circolazione della persone. «L’esito del voto mostrerà se i cittadini sono disposti a sacrificare gli accordi bilaterali in nome dell’indipendenza». Il dibattito sull’opportunità di firmare o no l’accordo quadro sarà pure influenzato dalla posizione assunta «dal Consiglio federale – per ora non proprio chiarissima –, dalla sinistra (molto critica verso la versione attuale) e dalla nuova Commissione europea».

In altre parole bisognerà capire «se la Svizzera riuscirà a rinegoziare con l’Ue su alcune questioni oggi molto divisive e se da parte sua Bruxelles sarà disposta a discuterne».

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