Svizzera

Tamedia, in arrivo nuova struttura e nuovo Ceo

Il presidente Christoph Tonini lascerà l'incarico fra un anno. Il gruppo mediatico sarà diviso in quattro comparti autonomi, di cui uno giornalistico

12 giugno 2019
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Si prospetta un cambio ai vertici di Tamedia, il più grande gruppo mediatico svizzero privato: il presidente della direzione Christoph Tonini ha annunciato che lascerà l'incarico fra un anno, il 30 giugno 2020. La società subirà anche una trasformazione, con la divisione in quattro comparti autonomi, di cui uno giornalistico.

Dopo i 50 anni, di cui 17 passati presso la società zurighese, Tonini intende affrontare nuove sfide professionali, si legge in un comunicato diffuso oggi. Il presidente della direzione Pietro Supino traccia un bilancio molto positivo dell'operato del Ceo: "ha raggiunto risultati straordinari con il suo spirito imprenditoriale, la sua efficienza e le sue capacità negoziali", si legge nella nota.

Oltre l'80% del risultato attuale di Tamedia proviene da comparti che sono stati sviluppati da Tonini. Il manager era entrato nel gruppo nel 2003 come responsabile delle finanze e dal 2013 ha assunto la presidenza della direzione.

"Ho avuto il grande privilegio di lavorare con un team eccezionale per svolgere un ruolo chiave nella trasformazione di Tamedia nella principale azienda svizzera di media digitali", afferma Tonini, citato nel comunicato.

L'operato di Tamedia negli ultimi anni non ha peraltro suscitato solo entusiasmo: le ristrutturazioni hanno causato anche duri conflitti di lavoro e critiche da parte sindacale.

Futuro a quattro

Il gruppo subirà presto anche una trasformazione: sarà diviso in quattro unità, uno dei quali sarà costituito dal comparto giornalistico, "che rimane centrale e fulcro di investimenti". Obiettivo della riforma - che entrerà in vigore il primo gennaio 2020 - "è quello di creare le condizioni ottimali per la trasparenza e la crescita, anche nell'ambito di possibili partenariati nei rispettivi segmenti di attività, con le loro diverse opportunità e culture", spiegano i vertici. A sviluppare la "nuova struttura organizzativa decentralizzata" è stato lo stesso Tonini, in collaborazione con Supino.

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