Svizzera

Divieto delle armi nucleari, il Consiglio federale prende tempo

'Pausa di riflessione': per ora nessuna firma del trattato Onu. Governo sordo all'invito del Parlamento e agli appelli della società civile.

(Keystone)
3 aprile 2019
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Nonostante la volontà del Parlamento, il Consiglio federale tira dritto e conferma la decisione della scorsa estate di non firmare, per ora, il Trattato sul divieto delle armi nucleari (Tpnw). Con il supporto di valutazioni esterne ha deciso oggi di approfondire la riflessione su una possibile adesione della Svizzera a questo documento. Entro la fine del 2020 – e non più entro la fine del 2025, come inizialmente previsto – eseguirà una nuova analisi della situazione.

Questa pausa di riflessione sarà utilizzata per fare il punto sugli ultimi sviluppi in materia di politica internazionale e di sicurezza, indica una nota odierna del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae). In particolare, il Consiglio federale ritiene "necessario tenere conto di eventi importanti come il recente ritiro degli Stati Uniti e della Federazione russa dal Trattato sulle forze nucleari a medio raggio (Inf)".

L'esecutivo federale spiega di aver preso questa decisione anche "alla luce degli sviluppi attuali in materia di politica estera e di sicurezza e dell’adozione, da parte del Parlamento, di una mozione che lo invita a firmare e ratificare il trattato quanto prima".

Il Tpnw è il primo trattato internazionale legalmente vincolante per il bando completo delle armi atomiche, rendendole illegali. È stato adottato da una conferenza delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017 e aperto alla firma a New York il 20 settembre 2017. "Purtroppo", si legge nella nota del Dfae, "le potenze nucleari e la maggior parte dei loro alleati non hanno partecipato a queste discussioni, cosa che la Svizzera deplora". Il trattato è stato adottato con 122 voti favorevoli, uno contrario e un’astensione. La Svizzera si è dichiarata a favore dell’adozione in seno all’Onu, rilasciando tuttavia una dichiarazione di voto in cui metteva in evidenza una serie di questioni aperte, spiega il Consiglio federale. Il trattato entrerà in vigore 90 giorni dopo la ratifica di almeno 50 stati. Finora lo hanno fatto solo una ventina.

In marzo era stata consegnata alla Cancelleria federale una petizione, firmata da oltre 26mila persone, per chiedere alla Svizzera di aderire al trattato. I promotori – la sezione svizzera dell'organizzazione non governativa Ican (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), vincitrice del Nobel per la pace 2017 – esortano il ministro degli Esteri Ignazio Cassis a siglare l'accordo al più presto, senza tergiversare. Anche la Città di Ginevra si è associata all'appello mondiale lanciato dall'Ican 

 

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