Svizzera

La maggioranza degli svizzeri sta con Cassis

Secondo un sondaggio dell'Nzz am Sonntag, gli intervistati sono favorevoli agli accordi con l'Ue previsti dal consigliere federale

29 aprile 2018
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I progetti futuri del ministro degli esteri Ignazio Cassis riguardanti un accordo istituzionale con l’Ue sembrano raccogliere una maggioranza di consensi tra gli svizzeri. Lo rivela un sondaggio pubblicato oggi dalla NZZ am Sonntag, secondo cui buona parte degli intervistati è favorevole a regole vincolanti purché la Confederazione abbia voce in capitolo. Il sondaggio, svolto dall’istituto gfs.bern per conto delle industrie farmaceutiche elvetiche (Interpharma), ha chiesto a una campione rappresentativo di 2500 persone come la Svizzera dovesse risolvere le future vertenze con Bruxelles. Fra i tre scenari proposti, il 54% si è pronunciato a favore di un tribunale arbitrale. Per il 35% il sistema attuale è soddisfacente. Esso prevede che i problemi tra due partner relativi agli accordi bilaterali vengano affrontati da un comitato misto composto di rappresentanti dell’Ue e della Svizzera. Le soluzioni negoziate sono vincolanti solo con l’accordo unanime delle parti. Solo il 4% auspica che le divergenze vengano risolte dalla Corte di giustizia europea. Il resto dei partecipanti non ha fornito indicazioni in merito.

Il consigliere federale ticinese può contare anche su una maggioranza confortevole alla domanda sul modo di adeguare i bilaterali ai nuovi sviluppi tecnici e giuridici. Il 68% è favorevole al progetto proposto dal ministro degli esteri. Il piano contempla l’adozione di misure vincolanti, ma non automatiche. In concreto, l’adozione di una legge europea verrebbe sottoposta al normale processo legislativo elvetico che permette dei cambiamenti. Berna e Bruxelles dovrebbero poi mettersi d’accordo sulle modifiche decise dal Parlamento. Col sistema in vigore, che si basa su delle commissioni miste, nessuno dei partner è tenuto a procedere con degli adeguamenti. Questa procedura raccoglie il 56% dei consensi. Una terza domanda riguarda i principi fondamentali della politica europea. Stando al sondaggio, l’82% dei partecipanti è favorevole alla cooperazione con l’Ue basata su intese bilaterali. Il 75% è favorevole alla strategia del Consiglio federale che comprende una procedura vincolante di adozione del diritto europeo e di soluzione delle divergenze. Queste due proposte sono le uniche che potrebbero essere accolte se sottoposte a consultazione popolare. Altre varianti non avrebbero alcuna possibilità: il 45% degli interrogati è per un’adesione allo Spazio economico europeo (SEE). La variante che mette al centro la Corte di giustizia europea raccoglierebbe ancora meno favori (31%). Uno sparuto 13% sarebbe per l’adesione pura e semplice all’Ue. La fine degli accordi bilaterali è stata presa in considerazione appena dal 18% del campione.

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