MeteoSvizzera, all'orizzonte tariffe meno care

MeteoSvizzera dovrebbe ridurre le sue tariffe a partire dal 2019. Il Dipartimento federale dell’interno (Dfi) ha posto oggi in consultazione fino al 13 agosto una revisione dell’ordinanza sulla meteorologia e la climatologia. L’ufficio federale sarebbe privato di circa 1,6 milioni di franchi di entrate, che potrebbero essere solo parzialmente compensate.

Stando al DFI, le disposizioni legali risalenti al 2007 non sono più attuali. Una revisione è necessaria affinché sia possibile tenere conto in modo adeguato dei cambiamenti sociali (internet e smartphone), delle nuove conoscenze scientifiche e dei trend internazionali in ambito meteorologico.

Nel 2016, gli introiti di MeteoSvizzera ammontavano a circa 27 milioni di franchi. Tre milioni provenivano dalla vendita di dati e di informazioni, nonché dalla riscossione degli emolumenti. Se il volume di queste prestazioni non diminuirà, l’ufficio dovrebbe perdere circa 1,6 milioni di franchi. La maggior parte (1,4 milioni) è legata alla diminuzione delle tariffe, quali la riduzione del supplemento per l’uso a fini commerciali e l’adeguamento della fatturazione dei dati generali nell’ambito del conto della navigazione aerea. 

Stando al Dipartimento federale dell’interno, la perdita di 1,6 milioni è accettabile poiché dovrebbe essere parzialmente compensata dall’aumento delle commesse grazie alla riduzione degli emolumenti. Non fare nulla non aiuterebbe: vi sarebbe in ogni caso una perdita di entrate visto che i Paesi vicini tendono a offrire gratuitamente tali informazioni. Altro rischio: i clienti svizzeri potrebbero rivolgersi a fornitori di prestazioni senza competenze meteorologiche. Nella primavera 2017, il Parlamento ha deciso di mantenere la riscossione degli emolumenti. Ma numerosi deputati erano del parere che occorresse promuovere il libero accesso ai dati di MeteoSvizzera. La revisione dell’ordinanza dovrebbe provvedervi.

Tali informazioni hanno vieppiù importanza per le autorità e l’economia. Sono utilizzate per prevenire i danni naturali, elaborare strategie d’adattamento ai cambiamenti climatici, valutare il potenziale di altri modi di produzione d’energia o di realizzare studi all’attenzione delle assicurazioni. I rami che dipendono dalla meteorologia (commercio, trasporti, agricoltura, turismo) sono ghiotti di questo genere di dati.