Svizzera

Ats, Leuthard: 'La Ssr non può offrire testi ad altri media'

La consigliera federale spiega che l'ente non potrebbe fare come un'agenzia di stampa: sarebbe in un conflitto di interessi permanente con ruoli di cliente e prestatrice di informazioni

12 marzo 2018
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La Società svizzera di radiotelevisione (Ssr), che gioca un ruolo centrale nella fornitura di contenuti audiovisivi di servizio pubblico, non ha il mandato di offrire testi informativi alla stampa e ad altri media. Così ha risposto la consigliera federale Doris Leuthard a un quesito di Fathi Derder (Plr/Vd) durante la tradizionale "Ora delle domande" al Consiglio nazionale.

Il parlamentare vodese si chiedeva se dopo la recente ristrutturazione dell’Agenzia telegrafica svizzera (Ats) e la fusione con Keystone – impresa privata a scopo di lucro – non fosse il caso di concedere alla Ssr anche il mandato di offrire un’informazione testuale agli altri media.

"Una tale estensione sarebbe problematica sotto diversi punti di vista: la Ssr si troverebbe in un conflitto di interessi permanente, poiché sarebbe al tempo stesso cliente e prestatrice di informazioni", ha ricordato la ministra della comunicazione. Secondo Doris Leuthard, "non è inoltre sicuro che tale prestazione della Ssr risponda a una reale richiesta del settore dei media". Gli editori "sono infatti molto critici di fronte alle attività della Ssr nell’ambito dell’informazione testuale online".

Il Consiglio federale sta invece riflettendo se creare, nella nuova legge sui media elettronici, una base legale che consenta di sostenere "organizzazioni vicine al giornalismo", come l’Ats, ha aggiunto la Leuthard. Inoltre, l’ordinanza sulla radio e la televisione è in questo momento oggetto di una revisione che mira a rafforzare la posizione attuale dell’Agenzia telegrafica svizzera, destinandole 2 milioni di franchi prelevati dal canone radiotelevisivo.

Fathi Derder evocava invece tre possibili alternative: costringere l’Ats a continuare a soddisfare il suo mandato di servizio pubblico, anche se ciò vorrebbe dire sovvenzionare un’impresa privata; creare una nuova impresa che offra un servizio di base nelle tre lingue; oppure affidare tale mandato a un’azienda di servizio pubblico come la Ssr.

La consigliera federale ha replicato al parlamentare vodese che il governo crede "nella forza dell’economia privata" e parte dal presupposto che "l’economia privata possa salvare l’Ats e farla entrare in una nuova era contraddistinta dalla modernità".

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