Svizzera

Nekane Txapartegi, la Spagna rinuncia all'estradizione

Una manifestazione a sostegno di Nekane
15 settembre 2017
|

La Spagna ha ritirato la domanda di estradizione nei confronti della presunta attivista basca dell’ETA Nekane Txapartegi. La giustizia di Madrid riconosce la "prescrizione della pena", ha indicato oggi l’organizzazione per i diritti dell’uomo augenauf. Dal canto loro, i legali della donna hanno chiesto l’immediato rilascio dal carcere, dove si trova appunto in attesa dell’estradizione.

Ieri, il giorno stesso della decisione del tribunale Audiencia Nacional a Madrid, è stata inoltrata la richiesta di liberazione immediata di Txapartegi all’Ufficio federale di giustizia (UFG), ha detto oggi all’ats l’avvocato Oliver Peter, confermando l’informazione di augenauf (apri gli occhi).

"Non c’è alcuna ragione per escludere il suo rilascio sin da oggi. È detenuta in modo arbitrario da un anno e mezzo", ha aggiunto il legale.

Condannata nel 2009 in Spagna a una pena detentiva di sei anni e nove mesi – poi ridotti a tre anni e sei mesi – per sostegno all’organizzazione terroristica ETA, il cui scopo era l’indipendenza del popolo basco, la donna si era resa irreperibile prima di scontare la pena.

Txapartegi sostiene di aver vissuto in Svizzera sotto falso nome sin dal 2009. Nel corso della procedura di estradizione ha dichiarato di essere stata condannata sulla base di una confessione estorta sotto tortura. Ha anche affermato che le autorità spagnole non hanno indagato a fondo su questi episodi.

Alla fine di giugno il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona aveva respinto un ricorso della presunta attivista contro l’estradizione in Spagna decisa dall’UFG.

Nella sua decisione, il TPF ricordava che l’ETA è considerata un’organizzazione criminale dalla giurisprudenza svizzera.

Il TPF non era entrato nel merito delle considerazioni della donna sui trattamenti disumani che pretende di aver subito in carcere in Spagna, "paese di tradizione democratica". "Non compete al giudice dell’estradizione ripetere il processo spagnolo o sostituirsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo", precisava la corte di Bellinzona.

Il 24 aprile scorso, il relatore dell’Onu sulla tortura – lo zurighese Nils Melzer – aveva chiesto alla Svizzera di non procedere all’estradizione dell’attivista. Secondo Melzer, in Spagna Txapartegi è stata detenuta in isolamento per cinque giorni, durante i quali avrebbe subito diverse torture. "Solo al termine di un brutale interrogatorio c’è stata la confessione", ha aggiunto.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔