Svizzera

Il Corano potrà continuare a essere distribuito gratis per strada

(Francesca Agosta)
7 settembre 2017
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La distribuzione gratuita del Corano per strada non può essere vietata. È l’opinione del Consiglio federale, che sostiene tuttavia gli sforzi per frenare le attività dell’organizzazione "Lies!" ("Leggi!"). In risposta a una mozione del consigliere nazionale Walter Wobmann (Udc solettese) – che chiedeva la messa al bando sul territorio svizzero dell’organizzazione "Lies!" e delle organizzazioni che operano sotto altre denominazioni ma con le stesse finalità – il governo rileva come queste azioni di distribuzione del Corano "non costituiscano, da sole, una minaccia per la sicurezza interna o esterna della Svizzera". "La libertà d’opinione e di credo così come la libertà di riunione e d’associazione sono diritti protetti dalla Costituzione federale", ricorda l’esecutivo nella sua risposta.

Per poter vietare "Lies!" sarebbero necessarie prove sufficienti dell’esistenza di una struttura organizzativa in Svizzera: bisognerebbe ad esempio dimostrare ogni volta che la persona interessata è membro dell’organizzazione e non ha partecipato soltanto all’attività di distribuzione del Corano. Tuttavia il governo è consapevole del fatto che gli stand informativi di "Lies!" possano essere utilizzati per avvicinare persone interessate all’Islam e per indottrinarle, oppure per offrire a persone già radicalizzate una piattaforma per creare reti e contatti con individui che condividono le medesime convinzioni. Anche se finora in Svizzera non sono state constatate attività terroristiche o di estremismo violento direttamente in relazione con l’organizzazione, una parte consistente dei viaggi con finalità jihadiste – presunti o accertati – presenta legami con "Lies!".

Il Ministero pubblico della Confederazione ha reso noto che sono in corso diversi procedimenti penali contro persone che hanno o hanno avuto un legame con la campagna in questione. Inoltre, ricorda il governo, il primo settembre è entrata in vigore la nuova legge federale sulle attività informative, che prevede la possibilità di pronunciare un divieto nei confronti di determinate organizzazioni. Finora non vi sono prove sufficienti che giustifichino un passo di questo tipo nei confronti di "Lies!", ma un divieto potrà essere applicato a singole persone che partecipano alla campagna se a causa delle loro attività vi fosse una minaccia concreta per la sicurezza interna o esterna della Svizzera. (Ats/Red)

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