Svizzera

Uber, Vaud tenta la regolamentazione

(Samuel Golay)
19 maggio 2017
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Il canton Vaud vuole disciplinare le attività dei taxi e di Uber: un progetto di legge posto in consultazione oggi stabilisce regole precise al riguardo, quali la sede obbligatoria dell’azienda in Svizzera, la licenza professionale per gli autisti e le multe salate in caso di inosservanza.

L’obiettivo è di stabilire "sane regole di concorrenza e di porre tutti gli autisti su un piede di parità", ha indicato oggi alla stampa il consigliere di Stato Philippe Leuba. Da quando operatori quali Uber si sono immessi sul mercato in Svizzera, il settore del trasporto di persone è sottoposto a forti pressioni, ha rilevato il responsabile del Dipartimento cantonale dell’economia.

Il testo potrebbe mettere Uber in difficoltà e provocare addirittura la scomparsa dell’offerta "UberPop". Poiché tutti gli autisti dovranno disporre di una licenza professionale per il trasporto di persone "non sarà più possibile improvvisarsi autista da un giorno all’altro", ha sottolineato il "ministro" liberale-radicale.

L’inosservanza di queste disposizioni sarà punita con multe fino a 20’000 franchi e fino a 50’000 franchi in caso di recidiva entro due anni, somme che il consigliere di Stato considera dissuasive.

Le aziende attive nel trasporto di persone dovranno inoltre essere domiciliate obbligatoriamente in Svizzera, mentre le sedi di Uber sono attualmente all’estero.

Le imprese dovranno verificare la copertura degli autisti sul piano delle assicurazioni sociali, ma il testo non precisa se spetta all’azienda oppure all’autista onorarne le quote. Secondo Leuba, il Cantone non può disciplinare la questione perché essa è di competenza delle autorità federali.

Il progetto di legge, infine, propone la creazione di due categorie di veicoli: i taxi e i veicoli di trasporto con autista, nella quale rientrano le vetture collegate all’app di Uber. Le autorizzazioni di esercizio saranno rilasciate dai Comuni ma esse saranno riconosciute nell’intero cantone.

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