Svizzera

Fallito il referendum contro la riforma dell'esercito il Gruppo Giardino vuole lanciare un nuovo partito

(Davide Agosta)
6 luglio 2016
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È fallito il referendum lanciato contro la riforma dell’esercito. Il comitato promotore ha indicato di essere riuscito a raccogliere poco più di 40mila firme, 10mila in meno del necessario. Il presidente del Gruppo Giardino all'origine del referendum, deluso del comportamento dei partiti borghesi, preconizza ora la fondazione di un nuovo 'partito della sicurezza'. La riforma votata lo scorso 18 marzo dal parlamento riduce in particolare gli effettivi dell’esercito a 100mila soldati. Troppo poco per garantire la sicurezza del Paese, secondo il comitato, dietro il quale sta il Gruppo Giardino, associazione 'Per un esercito di milizia forte' fondata nel maggio 2010 e composta in buona parte da militi attivi o ex militi di ogni età e grado militare. In una intervista al 'Blick' pubblicata nell’edizione online il presidente del Gruppo Giardino Willi Volleweider deplora che sia mancato l’impegno al di fuori della sua associazione. Egli si dice soprattutto deluso dell’atteggiamento dell’Udc svizzera in cui milita (è consigliere comunale e granconsigliere a Zugo) e della Società svizzera degli ufficiali, decisamente contraria al referendum. «È tragico che i partiti borghesi si siano aggregati alle posizioni del GSsE (Gruppo per una Svizzera senza esercito) e si siano adoperati per un’abolizione parziale dell’esercito», aggiunge Vollenweider. «PPD, PLR e UDC hanno ingannato una buona parte dei loro elettori», prosegue. E annuncia: «Un nuovo partito borghese raccoglierà queste pecorelle smarrite e offrirà loro una nuova patria». «Progetta un nuovo ’Partito della sicurezza’?», gli chiede il 'Blick'. Vollenweider risponde: «Anche in Svizzera ci vuole una forza politica alternativa (...). Alcuni tra i nostri membri e simpatizzanti si riuniranno per attivarsi sulla scena politica e riempire la falla».  La nuova formazione sarà «liberale, amica dell’economia, per una Svizzera in cui vale la pena vivere e per la sicurezza. Quando questo avverrà, è ancora aperto». 

 

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