Svizzera

Cento milioni in più per formare nuovi medici mentre rispunta l'idea di una moratoria limitata a tre anni 

(Carlo Reguzzi)
3 febbraio 2016
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Cento milioni in più per formare un numero maggiore di medici in Svizzera, evitando in questo modo di dover ricorrere a specialisti provenienti dall’estero (oggi al 30%). Questo in sintesi il progetto adottato dal Consiglio federale per permettere un ricambio generazionale di dottori e far fronte alle possibili difficoltà di reclutamento che potrebbero insorgere dopo l’applicazione dell’iniziativa popolare Udc contro l’immigrazione di massa. Per raggiungere tale obiettivo, il Governo chiederà un credito aggiuntivo completando il messaggio – previsto per marzo – riguardante la promozione dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione per gli anni 2017-2020. Benché negli ultimi anni le università abbiano notevolmente aumentato i posti di studio in medicina, occorrono ulteriori sforzi per raggiungere la cifra di 1'300 diplomi all’anno raccomandata dal Consiglio federale.  Per questo, nell’ambito delle misure d’accompagnamento per l’attuazione dell’articolo 121a della Costituzione federale e dell’iniziativa sul personale qualificato, l’esecutivo ha adottato insieme con i Cantoni alcune misure per incrementare a lungo termine il numero di neodiplomati in medicina. Intanto a livello di commissioni parlamentari si rifà strada, dopo il no a sorpresa del Nazionale in dicembre, si rifà largo l'idea di una moratoria sull'apertura di nuovi studi medici per un periodo transitorio di tre anni in attesa di studiare nuove soluzioni per contenere l'aumento dei costi della salute.  Lo ha deciso (8 voti a 3) la Commissione della sicurezza sociale e della sanità pubblica del Consiglio degli Stati che ha approvato un’iniziativa in tal senso elaborata dall’omologa commissione del Nazionale. Entrambe le commissioni intendono porre rimedio al vuoto normativo mediante un’iniziativa parlamentare che intende permettere ai Cantoni, per il tramite di una Legge federale urgente, di reintrodurre uno stop (quello attuale scade a fine giugno) per gli specialisti in presenza di un’offerta eccessiva. L’assenza di una regolamentazione «causerebbe un notevole aumento di medici specialisti stranieri nei Cantoni di confine». Attualmente i Cantoni possono rifarsi alla clausola del bisogno per l’insediamento di nuovi studi medici. Sono esclusi dalla clausola i medici che hanno lavorato in un ospedale svizzero per almeno tre anni.


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