Tokyo 2020

Quelli di cui si avverte la mancanza

Assenti illustri, leggende ormai consegnate alla storia dello sport, defezioni inaspettate o clamorose. Tokyo è priva di qualche stella

20 luglio 2021
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Roger Federer e Rafael Nadal - Non c’è un dualismo che abbia segnato la storia mondiale dello sport degli ultimi 15 anni come quello di Roger Federer e Rafael Nadal. Un ennesimo duello, stavolta in chiave olimpica, a Tokyo ovviamente non ci sarà, Il basilese lamenta fastidi al ginocchio operato, il maiorchino aveva già rinunciato ai Giochi a giugno, subito dopo la stagione sulla terra rossa che gli ha imposto uno stop a livello fisico, prima dell'annunciato ritorno sui campi a estate inoltrata, con gli Us Open quale nuovo obiettivo (come Federer), per cercare di eludere il tentativo di Djokovic, che a Tokyo è invece presente, di fare man bassa di Slam. Federer e Nadal non sono le uniche star che marcano visita in Giappone. In campo femminile la grande assente è Serena Williams.

Christian Coleman - Lo sprinter più veloce del mondo non può prendere parte ai Giochi in quanto squalificato per doping. Il campione del mondo dei 100 a Doha ha mancato, in un anno, ben tre test antidoping ed è stato di conseguenza sanzionato. Il Tas ha ridotto la squalifica da 24 a 18 mesi, ma ciò non è bastato a garantire la presenza del 25enne americano, costretto a rinunciare all'appuntamento principale della stagione e del quadriennio. 

Tiger Woods - La lista dei titoli conquistati dalla leggenda del golf è infinita: il Masters, gli Us Open, il Pga Championship: tutti appuntamenti che il 45enne americano ha vinto a più riprese. L’oro olimpico, però, gli manca. Non è questa, però, la volta buona. Ancora non si è del tutto ristabilito dal brutto incidente d’auto dello scorso febbraio. Di recente, ha dovuto rinunciare anche al British Open.

Usain Bolt e Michael Phelps, eroi senza tempo - Difficile tornare indietro con i ricordi alle edizioni più recenti , 2008, 2012 e 2016, senza tirare in ballo personaggi del calibro di Usain Bolt e Michael Phelps, vere e proprie leggende dello sport che ai Giochi hanno saputo esaltarsi. Phelps ha collezionato addirittura 23 ori olimpici. L’americano comanda per distacco il medagliere a cinque cerchi di tutti i tempi, con un numero di medaglie del metallo più prezioso che nessun altro atleta al mondo può anche solo immaginare di mettere al collo (non ce ne sono altri in doppia cifra, per intenderci). A Bolt è riuscita tre volte la tripletta  100, 200 e 4x100 m), anche se va detto che a Pechino un titolo gli fu poi tolto a posteriori, perché il suo compagno di staffetta della Giamaica Nesta Carter venne pizzicato positivo. Phelps ha annunciato il ritiro dopo i Giochi di Rio (2016), Bolt l’anno successivo.

Campioni olimpici elvetici in pensione - A Tokyo non difendono il titolo, in quanto ormai a beneficio della pensione, gli atleti rossocrociati che a Rio, cinque anni, fa, conquistarono il titolo olimpico. L’asso della bicicletta Fabian Cancellara si ritirò proprio cinque anni fa dopo il suo secondo oro olimpico nella cronometro, all'apice della carriera impreziosita da un primo oro nel 2008 a Pechino. Nel canottaggio, nessuno dei quattro eroi dell’oro Nessuno del quartetto del “quattro senza” pesi leggeri vincitore a Rio (Mario Gyr, Simon Niepmann, Simon Schürch, Lucas Tramèr) è più attivo come atleta professionista. Si sono nel frattempo ritirate anche le tenniste Timea Bacsinszky e Martina Hingis, le quali in Brasile conquistano l’argento in doppio.

Mo Farah, qualificazione fallita - Ufficialmente non si è ancora ritirato. Nel 2012 e 2016 ha messo al collo quattro medaglie d’oro, nei 5’000 e nei 10’000, ma per Tokyo Mo Farah non è riuscito a qualificarsi. Nel 2017 il 38enne fondista era passato alla maratona, ma ha cercato - invano - un grande rientro nei 10’000.

Esclusa sul filo di lana - Kelly Walsh Jennings beneficia da anni dello statuto di leggenda del beach volleyball. Tre volte campionessa olimpica (2004, 2008, 2012), bronzo nel 2016, la 42enne americana è andata molto vicina alla sesta Olimpiade personale. In ottima posizione fino a due settimane prima della fine delle qualificazioni, Walsh Jennings e la sua partner Brooke Sweat sono state scavalcate nella lotta interna alla federazione statunitense dalle colleghe Kelly Claese Sarah Sponcil, impostesi negli ultimi due tornei (i primi del World Tour nella loro carriera) prima dei Giochi, a Sochi e Ostrava, ai danni di due coppie elvetiche,  Betschart/Hüberli e Heidrich/Vergé-Dépré.

82 calciatori tedeschi - Una vera e propria defezione di massa, nel calcio tedesco. La lista dei candidati alla selezione tedesca per il torneo di calcio conteneva 100 nomi, tra i quali anche qualche personaggio illustre. Ebbene, sono addirittura 82 i giocatori che hanno preferito rinunciare alla convocazione. Così, l’allenatore Stefan Kuntz si ritrova con 18 calciatori, meno di quanto ne potesse portare, per regolamento. A titolo di paragone, la Spagna nella propria rosa ha pur sempre sei membri della Nazionale sconfitta in semifinale agli Europei dall’Italia.

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