Inizialmente sentitesi turlupinate dalla Fifa che voleva pagarle pochino, le grandi squadre europee hanno infine accettato l'invito al Mondiale per club
Al fischio d’inizio dell’inedito Mondiale per club mancano ormai soltanto due mesi e mezzo, ma per ora non è che se ne senta parlare più di quel tanto. Del resto, si tratta come detto di una novità, e inevitabilmente sono molti gli interrogativi che aleggiano sulla kermesse pallonara che andrà in scena negli States da metà giugno a metà luglio.
Di certo c’è che, al contrario di quanto temeva la Fifa fino a pochi mesi fa, a prendervi parte saranno tutte le squadre a cui è stato recapitato l’invito. E ciò, checché se ne pensi, non era per nulla scontato, dato che le lusinghe inizialmente avanzate ai club dal governo del calcio mondiale – leggasi quote d’ingaggio – erano state ritenute insoddisfacenti da un gran numero di società, le quali avevano minacciato di snobbare un torneo che, a quelle condizioni, pareva soltanto un fastidio: appeal tutto da verificare, assai scomoda collocazione nel calendario, alto rischio di infortuni e, appunto, pochissimi soldi da ricavarci.
Era stato il caso, ad esempio, del Real Madrid, che all’inizio della scorsa estate, per bocca del suo coach Carlo Ancelotti aveva comunicato l’intenzione di boicottare la giovane manifestazione: «La Fifa può scordarselo, noi non parteciperemo. Una sola partita amichevole del Real vale 20 milioni, e Infantino intende darci quella cifra per l’intera Coppa. Negativo. E, come noi, altri club declineranno l’invito».
Frasi che avevano naturalmente scandalizzato le anime belle, indignate dal cinismo con cui il tecnico emiliano aveva ridotto l’intera faccenda a una semplice questione di pecunia. La realtà però, piaccia o meno, è che oggi lo sport – e soprattutto il calcio – è ormai davvero divenuto solo business. I club fatturano più di numerose multinazionali, spesso sono quotati in borsa, ed è dunque più che logico che, a preventivo come a consuntivo, la voce prioritaria sia quella delle entrate: se devi render conto a soci e investitori, lo spazio riservato alla poesia si fa davvero esiguo, per non dire nullo.
A quel punto, a Zurigo, ai padroni del vapore si era gelato il sangue, perché in assenza delle migliori squadre – e dunque delle grandi star – assai difficilmente gli sponsor avrebbero investito in una competizione del genere. Anche perché i pochi club che vi avrebbero preso parte, oltre a essere di minor blasone, avrebbero con ogni probabilità schierato le seconde linee invece dei loro migliori elementi, tenuti a riposo e al riparo degli infortuni in vista magari della prossima Champions League, manifestazione che invece di grana ne sgancia davvero in gran copia.
Sta di fatto che la Fifa, messa davanti a uno scenario per nulla roseo, ha corretto il tiro e, garantendo la bellezza di 1 miliardo di montepremi totale, ha infine ricevuto conferma di partecipazione da tutti gli invitati. Ci sarà insomma una bella fetta di torta per tutti, di grandezza proporzionale al reale valore – tecnico e commerciale – di ogni singola squadra presente.
La distribuzione del miliardo di dollari messo sul piatto dalla Fifa alla fine della fiera, negoziata fra Infantino e i rappresentanti dell’Eca (l’associazione dei club europei), prevede ora quote minime di partecipazione che paiono soddisfare un po’ tutti. Le 12 squadre del Vecchio continente, che hanno sotto contratto i calciatori più forti e che fanno girare più soldi ovunque nel mondo, riceveranno dai 13 ai 38 milioni a testa, ai quali si aggiungeranno naturalmente altri soldi in base al percorso che saranno in grado di compiere la prossima estate negli Usa.
15 sono invece i milioni garantiti a ognuno dei 6 sodalizi sudamericani presenti, mentre 9,5 milioni finiranno nelle casse delle formazioni Nord e Centro americane (5 iscritte), asiatiche e africane (4 società ciascuna). L’unica rappresentante del calcio oceanico, che vale innegabilmente davvero poco, dovrà invece accontentarsi di poco più di 3 milioni e mezzo. Particolarmente ricca la borsa per le due squadre che giungeranno a giocarsi il trofeo nella finale prevista il 13 luglio a East Rutherford (New Jersey): 40 milioni al campione e 30 allo sconfitto.