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Marco Tadè possibile outsider sulle gobbe

Sci e snowboard freestyle potrebbero regalare diverse soddisfazioni alla Svizzera. Mentre il ticinese punta alla sorpresa

Marco Tadé
2 febbraio 2022
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Dallo sci freestyle la Svizzera spera di portare a casa un buon numero di medaglie che siano d’aiuto per raggiungere l’obiettivo fissato a quota quindici. Magari anche dalle gobbe maschili, dove concorre per la prima volta (nel 2018 era infortunato) il ticinese Marco Tadè. Il 26enne di Tenero fa parte dei possibili outsider, dall’alto di due podi in Coppa del mondo (Thaiwoo 2017 e Ruka 2020) e uno nel Dual ai Mondiali (Sierra Nevada 2017). In questa stagione invece il suo risultato migliore è un quindicesimo rango, ottenuto a Ruka. Oggi dalle 12.45 (ora svizzera) sono in programma le qualificazioni, per le quali per raggiungere la finale è necessario qualificarsi nei primi trenta (nei primi dieci per accedervi direttamente, senza ulteriori turni). Tadè può riuscirci combinando la difficoltà dei suoi salti alla tranquillità che sa portare in pista. Da seguire con attenzione anche il canadese Mikaël Kingsbury doppio campione olimpico, sei volte campione del mondo e attuale leader della generale di Coppa del mondo.

Chance più concrete sembrano esserci nello slopestyle, disciplina in cui la Svizzera presenta la campionessa uscente Sarah Höfflin (che in stagione ha già ottenuto una vittoria e tre secondi posti) e l’argento di Pyeongchang Mathilde Gremaud (tre podi in stagione). Le due sciatrici inoltre potrebbero anche approfittare dell’inserimento nel programma olimpico del Big Air. Stesso discorso nel settore maschile, dove Andri Ragettli punterà all’oro per rifarsi dal deludente settimo posto ottenuto in Corea. Il 23enne grigionese è rientrato in Coppa del Mondo a gennaio, dopo un grave infortunio al ginocchio, imponendosi nello slopestyle a Font Romeu (Francia). Al suo fianco nutre qualche giustificata ambizione anche Fabian Bösch, già campione del mondo nello slopestyle (2015) e nel Big Air (2019).

La delegazione svizzera nutre importanti ambizioni di medaglia, nonostante la concorrenza di potenze come Cina, Russia e Bielorussia, anche nell’Aerials maschile, dov’è rappresentata da Noé Roth (il cui palmarès comprende due Coppe del mondo e un bronzo ai Mondiali 2019), Pirmin Werner (due volte sul podio nella Coppa del mondo in corso) e Nicolas Gygax (recentemente terzo nella tappa canadese di Le Relais). Due di loro parteciperanno con Alexandra Bär alla prova mista, che ha procurato un argento ai Mondiali di Almaty l’anno scorso (ma al posto di Bär c’era, l’ora infortunata, Carol Bouvard).

Regez e Smith punte di diamante nello skicross

Primo posto nella generale di Coppa del mondo e tre vittorie in stagione. È questo il biglietto da visita di Ryan Regez, grande favorito (assieme allo svedese David Mobärg) della prova maschile. Il 28enne bernese è reduce dalla doppia vittoria a Idre Fjäll e nelle ultime sei gare di Coppa del mondo è salito sul podio ben cinque volte. Completano la squadra svizzera Joos Berry, Alex Fiva (campione del mondo in carica) e Romain Détraz, che hanno battuto la qualificata concorrenza interna di Marc Bischofberger, Tobias Baur e Jonas Lenherr.

In campo femminile invece le speranze svizzere riposano principalmente sulle spalle di Fanny Smith (sei podi in stagione ma nessuna vittoria), l’unica vera avversaria in stagione della svedese Sandra Näslund. Tuttavia uno scontro fra le due durante la gara di Nakiska in Canada lascia ancora in dubbio la partecipazione della 29enne vodese alla gara olimpica. A novembre Smith e le sue avversarie avevano già potuto provare la pista olimpica: «Il percorso non è molto divertente – commenta Smith –, ma abbiamo trasmesso le nostre perplessità al Cio e speriamo che le abbia tenute in conto. Essendo una pista piuttosto banale, è più facile che scaturiscano delle sorprese». Smith è intanto fiduciosa sulla sua partecipazione: «La mia riabilitazione procede bene, vorrei sciare prima della partenza per la Cina, il 9 febbraio (la gara è invece in programma il 17, ndr)».

Galmarini a caccia della tripletta

Oro a Pyeongchang e argento a Sochi il 35enne grigionese Nevin Galmarini punta a ottenere la terza medaglia consecutiva nello slalom gigante in snowboard. Galmarini si è lasciato alle spalle alcuni problemi alla schiena e in gennaio si è riportato a ridosso del podio con il quarto posto di Simonhöhe (Austria). Anche Dario Caviezel (vincitore in dicembre a Cortina d’Ampezzo) può puntare a una medaglia olimpica, così come in ambito femminile Ladina Jenny e Julie Zogg. La prima in stagione si è classificata due volte terza, mentre la seconda ha festeggiato un successo a Bannoye (Russia) e un secondo posto a Scuol. Infine parte più in sordina Patrizia Kummer (oro a Sochi) che, non essendosi vaccinata, è reduce da tre settimane d’isolamento in Cina. Non parla a suo favore nemmeno il solo podio conquistato nelle ultime cinque stagioni.

Scherrer e Burgener contro la leggenda White

Per quanto riguarda lo snowboard freestyle la Svizzera punta parecchio sull’halfpipe dove può schierare Jan Scherrer, Pat Burgener (una vittoria ciascuno in Coppa del mondo) e David Hablützel. Scherrer in particolare parte dal secondo rango dell’Open di Laax. La concorrenza è però tosta dai fratelli giapponesi Ayumu e Kaishu Hirano al 35enne statunitense Shaun White, autentica icona dello snowboard. Nello Snowboardcross Lara Casanova (quinta ai Mondiali dello scorso anno) è la sola elvetica ad avere qualche ambizione.

Infine il grosso nome rossocrociato per Slopestyle e Big Air corrisponde a Jonas Bösiger, impostosi a Coira per la prima volta in Coppa del mondo nel Big Air, ma attenzione anche a Nicolas Huber (reduce da due giorni d’isolamento), argento mondiale dello Slopestyle nel 2017. Fra le donne punteranno alla sorpresa Ariane Burri (il suo miglior risultato in Coppa del mondo è un ottavo rango a Calgary) e Bianca Gisler (dal canto suo ottava a Laax).

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