Nuoto

Grandi nomi a Bellinzona, brilla Martinenghi

In vasca nella capitale anche Noè Ponti, che vince facile i 50 delfino

4 giugno 2023
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Che l’edizione numero 52 del Meeting del Castello sia stata una manifestazione di grandissimo livello lo si capisce sin dalla lettura dell’elenco degli atleti che hanno fatto cadere un primato della gara durante il weekend: vi si trova il nome del ginevrino Jérémy Desplanches – bronzo olimpico e già campione europeo nella 200 mista – autore di un’interessante 2:16.84 nella 200 rana, battendo un primato che resisteva dal 1987, fino a sabato detenuto da Etienne Dagon, che fu il primo svizzero medagliato nel nuoto alle Olimpiadi, nel 1984 a Los Angeles; quello di Rachele Ceracchi, la classe ’98 rappresentante del Corpo Sportivo Carabinieri che dopo i successi giovanili punta fortemente alle Olimpiadi di Parigi e a Bellinzona ha nuotato in 2:02.66 i 200 stile libero; c’è poi quello di Lisa Mamié, che nella disciplina che l’ha vista vincere il titolo continentale a Roma la scorsa estate – 200 rana – si è misurata proprio al “Castello” con il tempo di 2:31.55; troviamo anche due giovani speranze del nuoto italiano come Gloria Moruzzi, autrice di ben tre primati giovanili della manifestazione (50 stile libero, 50 e 100 dorso) e Martina Murano (200 mista). In questo stuolo di campioni si è inserito nell’ultima mezza giornata di gara anche Nicolò Martinenghi: il campione del mondo ed europeo in carica dei 100 rana, ha migliorato il primato della manifestazione proprio in questa disciplina (1:00.94 il suo tempo), non riuscendo a migliorare il record nella vasca singola siglato lo scorso anno.

Proprio con l’edizione dell’anno passato Nicolò dava il via alla sua migliore estate: «Non sono scaramantico», ci ha rivelato il classe ’99 cresciuto sul Lago Maggiore, «ma mi ha fatto piacere tornare a Bellinzona anche perché la mia presenza qui mi ha portato molta fortuna».

Un titolo mondiale con record nazionale 100 rana, un altro titolo iridato con record europeo nella staffetta 4x100 mista, due ori individuali e uno in staffetta agli europei di Roma, la tua è stata un’estate perfetta: «Già al “Castello” avevo fatto una gara da non credere, da lì in poi è stato un susseguirsi di grandi prestazioni che anche quest’anno vorrei replicare». L’obiettivo è dunque difendere il titolo di campione del mondo: «Chiaramente quello resta l’obiettivo, anche se devo dire che questa è comunque una stagione di transizione verso quello che sarà il grosso obbiettivo del 2024, ovvero le Olimpiadi di Parigi. Con il mio allenatore, infatti, ci siamo presi anche il rischio di sperimentare un ritiro in altura prima della partenza per Fukuoka. Trarremo poi le nostre conclusioni per valutare se ci saranno o meno dei benefici. Tutto il lavoro è però in funzione di Parigi e dell’impegnativa stagione che mi attende da ottobre via».

E chissà che anche quest’anno il Meeting del Castello non possa portare fortuna a Martinenghi anche in previsione del Mondiali di Fukuoka, in Giappone. Oltre ai già citati Desplanches e Mamié – presenti a Bellinzona sabato e domenica – anche Noé Ponti ha gareggiato nella capitale nella giornata di sabato. Noé, atteso da un intenso mese di giugno, tra il campo d’allenamento di Tenerife prima del “Sette Colli” di Roma e gli esami universitari, ha vinto la finale dei 50 delfino in 23.74; un ottimo test che conferma il buono stato di forma mostrato nelle scorse settimane nel circuito del Mare Nostrum.

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