Tre gol del ventitreenne centro, schierato al posto dell'infortunato Fuchs, rilanciano i vodesi nella finale contro uno Zurigo apparentemente innervosito
Il Losanna è ancora vivo. Con le spalle al muro dopo i primi due atti nella finale, gli uomini di Geoff Ward tornano in vita grazie a una partita giocata davvero bene, con uno Zurigo che ha cominciato a dubitare e che alla fine è costretto alla resa, in una Vaudoise Arena pronta a esplodere.
In gara 3, sin dai primi minuti i padroni di casa lavorano bene, recuperando molti dischi e concedendo poco spazio a uno Zurigo che, comunque, riesce a creare le minacce più serie, colpendo due volte i pali della gabbia di un Kevin Pasche comunque davvero attento (prima con Zehnder, al 6’51’’, poi con il solito Malgin al 19’07’’). Un po’ meno attento, per modo di dire, è il portiere zurighese Hrubec all’8’18’’, quando si fa sorprendere su un tiro di Perlini fuori misura, ma che torna in gioco dopo aver toccato la balaustra di fondo, con il portiere ceco che si fa ingannare dall’involontaria deviazione della base esterna della gabbia: il più lesto di tutti davanti a lui è Théo Rochette, promosso per l’occasione in una linea a vocazione tutta offensiva, dopo l’infortunio – l’ennesimo – capitato a Fuchs, e il ventitreenne centro vince il duello con Hrubec, beffandolo con un tocco in backhand.
E Rochette saprà ritagliarsi un ruolo da protagonista, in una partita che nel secondo tempo crescerà di un tono sul piano fisico (tanto che il periodo finirà in bagarre), ma che lo Zurigo raddrizzerà al 35’52’’, con l’immancabile Malgin, troppo libero nello slot di concludere con un tiro dei suoi, imparabile, su servizio di Fröden. I vodesi, però, avranno la forza per reagire, e nel momento più difficile: quando, a poco meno di due minuti dalla fine, Glauser si fa buttar fuori per un intervento falloso col ginocchio nei confronti di Kukan, che gli arbitri – tra il disappunto del coach zurighese Marco Bayer – dopo aver visionato le immagini puniscono soltanto con una penalità minore. Lo Zurigo prova a sfruttare l’occasione, ma invece del vantaggio ospite arriva il secondo gol losannese, con Lehtonen che sulla ‘blu’ prova il taglio sulla destra per Andrighetto, ma il passaggio del finlandese è un po’ telefonato: Rochette intuisce la sua intenzione, e nonostante abbia dovuto spendere parecchie energie in quel boxplay, si lancia a tutta velocità verso la porta di Hrubec, e non soltanto resiste al ritorno di Lehtonen e Andrighetto, ma riesce anche a trovare un tocco dal basso verso l’alto che non lascia scampo al portiere avversario, a 17 secondi dalla fine del periodo di mezzo.
Lo Zurigo non si lascia però certo impressionare, e dopo nemmeno due minuti nel terzo tempo pareggia i conti, con Geering che si lancia in una serpentina nel terzo come se fosse un attaccante, prima di lasciar partire un tiro che Pasche non avrebbe mai potuto vedere, tanto numerosi sono i giocatori che gli si parano davanti al momento della conclusione. Poi, poco dopo, approfittando di un tiro di Vouardoux che s'infrange sul corpo di un compagno di squadra, Derek Grant prova a imitare Rochette lanciandosi da lontano verso la porta di Pasche, ma il portiere vodese è bravissimo ad anticipare il movimento, toccando il puck lontano con un cosiddetto ‘poke check’. Oltre al danno, la beffa: infatti, al 46'27‘’ Grant si fa spedire in panchina per una bastonata al volto di Bozon, e allo scatenato Rochette, ancora lui, bastano sei secondi per approfittarne, con un tiro da lontano che sorprende Hrubec. Da quel colpo lo Zurigo non si riprenderà più, nonostante due grossissime occasioni sul conto di Balcers e Rohrer (con Pasche che nella prima occasione è fortunato e nella seconda, invece, è bravissimo), e nel finale di confronto, dopo una punizione sul conto di Baechler per sgambetto, Grant perde completamente le staffe dopo aver sparato un puck in tribuna come farebbe un giocatore di baseball, prima di prendersela platealmente con gli arbitri (apparentemente per convincerli che il disco fosse finito sulla panchina di riposo e non sugli spalti), fracassando il proprio bastone sulla balaustra e assestando un pugno al plexiglas, regalando però in quel modo una doppia superiorità numerica ai padroni di casa, che ne approfitteranno per chiudere definitivamente i conti con il 4-2 di Perlini, al 58'45‘’.
Losanna - Zsc Lions (1-0 1-1 2-1) 4-2
Reti: 8'19‘’ Rochette (Kahun, Perlini) 1-0. 35'32‘’ Malgin (Fröden, Andrighetto) 1-1. 39'43‘’ Rochette (esp. Glauser!) 2-1. 41'37‘’ Geering (Balcers) 2-2. 46'33‘’ Rochette (Glauser, Kahun/esp. Grant) 3-2. 58'45‘’ Perlini (Glauser/esp. Baechler e Grant) 4-2.
Losanna: Pasche; Sklenicka, Bayreuther; Glauser, Aurélien Marti; Vouadoux, Frick; Fiedler, Genazzi; Riat, Suomela, Oksanen; Perlini, Kahun, Rochette; Bozon, Jäger, Prassl; Rüegsegger, Benjamin Bougro, Jordann Bougro.
Zsc Lions: Hrubec; Kukan, Geering; Weber, Marti; Kinnunen, Lehtonen; Blaser, Rohrer, Malgin, Andrighetto; Fröden, Grant, Balcers; Riedi, Sigrist, Zehnder; Baltisberger, Baechler, Henry; Olsson.
Arbitri: Tscherrig, Lemelin (Usa); Schlegel, Cattaneo.
Note: 9'600 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 5 x 2‘ contro il Losanna + 1 x 10‘ (Riat); 6 x 2’ + 2 x 10’ (Grant e Kukan) + penalità di partita (Grant, al 57'50‘’) contro gli Zsc Lions. Tiri in porta: 36-30 (11-9, 19-12, 7-10). Losanna privo di Holdener, Raffl, Fuchs, Hügli, Pilut, Kuokkanen, Pajuniemi, Hammerer, Heldner (tutti infortunati); Zurigo senza Segafredo, Ustinkov (in soprannumero), Lammikko Juho (ammalato), Trutmann e Hollenstein (infortunati). Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Rochette e Fröden.