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‘Sarà una sfida tra le due squadre, non dei duelli individuali’

Mikko Koskinen ritrova la porta del Lugano dopo quasi tre settimane, contro l'Ambrì: ‘Tornare a giocare proprio nel derby mi esalta maggiormente’

‘Dei periodi di pausa possono capitare durante una stagione’
(Ti-Press/Golay)
25 gennaio 2024
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Lugano – Rivoluzione? Non proprio, ma quasi. Chi stamattina era presente alla Cornèr Arena per seguire l’allenamento del Lugano ha potuto verificare come lo staff tecnico della squadra bianconera abbia apportato numerose modifiche alla formazione che dovrebbe scendere in pista domani nel derby con l’Ambrì Piotta. Oltre agli assenti di lungo corso, dopo la partita con il Ginevra Servette di martedì si sono aggiunti all’infermeria anche Niklas Schlegel e Giovanni Morini. A indossare la maglia gialla, destinata a chi dovrebbe rimanere in tribuna, sono stati John Quenneville e Mario Kempe, soprattutto per il fatto che il difensore canadese LaLeggia è stato inserito in una linea d’attacco (la prima con Thürkauf e Carr), anche perché Gianinazzi potrà nuovamente contare su Andersson. Un posto in squadra invece lo ritroverebbe Ruotsalainen (provato con Aleksi Peltonen e Joly), per lui una nuova prova d’appello. Gli altri due terzetti d’attacco recitano Cormier-Arcobello-Fazzini e Gerber-Verboon-Zanetti, mentre vengono rimescolate le coppie difensive, con Andersson al fianco di Müller, Alatalo di Jesper Peltonen e Wolf di Guerra. Per finire, con la rinuncia forzata a Schlegel, torna logicamente in porta come titolare Koskinen.

L'estremo difensore finlandese ritrova così il suo posto tra i pali dopo un’assenza di cinque partite, l’ultima presenza risale al 7 gennaio contro lo Zugo: «Non giocare per due o tre settimane può capitare in una stagione – spiega l’ex portiere dei New York Islanders ed Edmonton Oilers in Nhl –, l’importante è allenarsi sempre molto bene. Poi poter tornare in pista proprio ad Ambrì mi esalta maggiormente. Le emozioni in un derby sono sempre tante, la pista è bollente, sono contento di giocare, non vedo l’ora di tornare in pista. Lo so, in palio ci sono tre punti, ma è una partita particolare e nessuno la vuole perdere per alcun motivo. Chiaramente mi dispiace molto che Schlegel si sia fatto male, sono infortuni che capitano, ma dobbiamo convivere con queste realtà. Anche altre squadre sono confrontate con questi episodi. Bisogna accettarli, chi è chiamato in causa deve dare il massimo, senza piangersi addosso. Chiaramente per me è nuovamente una grande opportunità per poter dare una mano alla squadra, sono abituato a questi momenti. Questa è la mia diciassettesima stagione nel mondo dell’hockey professionistico, ho accumulato tanta esperienza e non c’è nulla di speciale, si tratta semplicemente di dare il massimo».

Nelle ultime partite Gianinazzi aveva puntato su sei stranieri di movimento, ciò che ti ha costretto a rimanere in tribuna. «Siamo molti stranieri in squadra – spiega Koskinen – l’allenatore deve sempre bilanciare la formazione al meglio. Non è facile prendere certe decisioni, personalmente posso solo influenzare una sua scelta allenandomi bene, non ho nessun controllo su quanto viene deciso».

Visto anche la concomitanza dell’infortunio di Conz, anche Cereda si vedrà costretto di far giocare Juvonen in porta. Senza farlo apposta si trovano di fronte due portieri finlandesi… «Sono sincero, non conosco personalmente Juvonen, privatamente non ho mai avuto l’occasione di incontrarlo, non me la sento di dare un giudizio su di lui. Resta il fatto che la partita sarà tra le due squadre, Lugano e Ambrì Piotta e non dei duelli individuali».

Che Lugano ritrovi? «Un Lugano che in questo campionato ha avuto molti alti e bassi, le partite da giocare non sono ancora moltissime. Dobbiamo trovare una certa regolarità e centrare il nostro obiettivo di arrivare tra le prime sei. Ogni partita è fondamentale, soprattutto guardando l’attuale classifica. Ogni sera dobbiamo scendere in pista determinati a raggiungere un posto tra le prime sei».

Luca Gianinazzi

‘Domenichelli è vigile sul mercato’

Per Luca Gianinazzi il lavoro di rimescolamento nelle linee sembra davvero essere interminabile in questa stagione… «Trovare la stabilità nel lineup, quando hai tutti questi infortuni diventa difficile. La realtà è che questi due giocatori, sarà difficile ritrovarli, forse Schlegel, mentre per Morini la stagione è finita. Siamo confrontati con una nuova situazione, adesso è questa la nostra realtà e le scelte che devo e posso fare, si basano sui giocatori arruolabili. Ho otto stranieri a disposizione, contro l’Ambrì ne potranno giocare sei».

Per fare un passo indietro a martedì sera bisognerà lasciarsi alle spalle quella serata storta: «Più che una questione di frustrazione è una questione di stato d’animo dei giocatori dopo gli infortuni. Quello accaduto a Niklas, può sempre succedere, invece quello capitato a Giovanni è una scena che per fortuna non si vede spesso sulle piste di ghiaccio. È stato un grande spavento per tutti. All’inizio c’è grossa incertezza perché nessuno sa cosa veramente sia successo, al ritorno negli spogliatoi la prima domanda che ogni giocatore pone è sullo stato di salute del compagno. L’ho detto già dopo la partita, non deve essere una scusa per la nostra sconfitta, sarebbe troppo facile. Sappiamo che Morini dopo l’operazione sta meglio e adesso possiamo concentrarci solo sul derby. Torneremo sul mercato? Con Hnat Domenichelli mi sento quasi ogni giorno, si discute anche di questo. Lui è sempre vigile, se ci sono delle opportunità interessanti, per rendere più forte la squadra che abbiamo oggi, le valuteremo molto bene. Il mercato svizzero chiude al 31 gennaio, a eccezione dei portieri under 23. I miei piani fino a oggi sono stati rimescolati tantissimo. Ci sono situazioni che non si possono controllare, come quelle degli infortuni, devo essere flessibile».

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