Hockey

Trisconi dà l'addio: ‘Cercavo qualcosa che mi desse stabilità’

Non confermato ad Ambrì, l'attaccante 27enne ha deciso di intraprendere un nuovo percorso: ‘Da agosto ho iniziato a lavorare in un istituto bancario’

Non è stato confermato dall’Ambrì al termine dello scorso campionato
(Ti-Press/Crinari)

Non è mai facile per un giocatore professionista dire basta e appendere al chiodo i propri attrezzi da lavoro. Dopo anni di emozioni, allenamenti, partite, sudore e sacrifici è la decisione presa da Noele Trisconi. Non confermato dall'Ambrì al termine dello scorso campionato, il 27enne – dopo settimane di riflessioni – ha scelto di intraprendere una nuova strada, lontano dalle piste da hockey, dopo aver disputato 314 partite (61 punti) in National League e altre 48 (29 punti) in Swiss League: «Mi sono preso un po’ di tempo per riflettere bene sul mio futuro e alla fine ho preso la decisione di smettere con l'hockey professionistico. Da inizio agosto sto lavorando presso un istituto bancario in Ticino».

Come è maturata questa scelta?

In questi mesi non ho ricevuto offerte dalla National League mentre dalla Swiss League qualche proposta interessante c’è stata. A questo punto della vita, però, cercavo qualcosa che mi desse stabilità...

Quanto è stata dura dirsi ‘è finita’?

Vi dirò, è stata più dura durante la stagione scorsa, quando – tramite alcuni segnali e alcune situazioni – avevo capito che forse per me ad Ambrì non ci sarebbe stato più spazio. Ho quindi avuto il tempo per metabolizzare la cosa, arrivando a fine campionato praticamente pronto a ricevere la notizia.

A livello amatoriale, ti rivedremo con un bastone in mano?

Per ora non ho preso alcuna decisione, ma penso che farò almeno un anno senza hockey per concentrarmi unicamente su questo nuovo percorso. Qualora dovessi poi tornare sul ghiaccio, sarebbe soltanto per divertimento.

Come sei arrivato in banca?

Ho studiato economia all'Usi a Lugano. Mi sono lanciato in questa nuova avventura, ho voglia di imparare cose nuove e soprattutto di crescere e progredire. Sono una persona ambiziosa, so che mi aspettano mesi duri. Ma ho tanta voglia di mettermi in gioco.

Qual è il ricordo più bello della tua avventura hockeistica che ti resterà nel cuore?

Sicuramente le prime partite che ho giocato con la prima squadra a Langenthal nello spareggio. Mi sentivo davvero parte della squadra ed ero stato accolto benissimo da tutti. Avevo la pelle d'oca quando i tifosi cantavano il mio nome ed è qualcosa che resterà per sempre dentro di me. Se tornerò alla Gottardo Arena? Qualche volta sicuramente, ora però ho proprio bisogno di staccare un po'. Senza dubbio, però, un giorno tornerò a sostenere i miei amici.

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