Hockey

Allo Scandinavium le reti di Raymond stendono la Svizzera

Il ventunenne dei Detroit Red Wings, in powerplay, firma la doppietta fatale alla Nazionale, nella sera del suo terzultimo test prima del torneo di Riga

In sintesi:
  • Serata nera per Lian Bichsel, costretto a lasciare il ghiaccio dolorante: per lui niente Mondiali
  • Di Alexander Nylander, nella gabbia sguarnita, il gol del definitivo 3-0
La smorfia di Bichsel: per lui la partita dura soli otto minuti
(Keystone)
4 maggio 2023
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La Svizzera ci prova, ma alla fine è costretta alla resa, opposta a una solida Svezia nella prima partita della quarta e ultima tappa dell'Euro Hockey Tour, in quella che è pure il terz'ultimo test degli elvetici a otto giorni dal via ai Mondiali. I rossocrociati stavolta partono con altro piglio rispetto alle ultime due amichevoli premondiali contro la Lettonia, tuttavia la prima occasione della partita è svedese, con l’ala degli Anaheim Ducks Jakob Silfverberg che al quinto minuto impegna severamente Van Pottelberghe. E poco dopo, in powerplay (fuori c’è Mike Künzle per aggancio) gli scandinavi trovano subito il gol del vantaggio, grazie a un tiro sotto la traversa di un altro giocatore in arrivo dalla Nhl, ovvero il ventunenne attaccante dei Detroit Red Wings Lucas Raymond. La Svezia spinge, la Svizzera deve scendere in trincea, anche perché Enzo Corvi nemmeno trenta secondi dopo il gol si fa spedir fuori per un altro aggancio. Ma il primo, vero brutto momento arriva all’8’03, quando Linus Johansson cade addosso a Lian Bichsel dopo uno scontro nell’angolo, e il diciottenne talento che gioca proprio in Svezia, nel Leksand, resta a terra contorcendosi dal dolore, a causa di un problema a un piede. Così la Svezia perde Linus Johansson per due minuti, mentre Patrick Fischer perde uno dei suoi difensori a otto giorni dall’inizio del Mondiale di Riga: immediatamente trasportato all’ospedale, stando alle prime indiscrezioni in arrivo da Göteborg il difensore solettese sarà costretto a mettere una croce sui Campionati del mondo.

Intanto il match riprende, e tutto va davvero veloce, persino un po’ troppo per gli svizzeri, che hanno sempre un po’ di ritardo rispetto alla circolazione dei dischi. Un po’ meglio vanno le cose negli ultimi minuti del primo tempo, con Tanner Richard prima, e Damien Riat poi, che chiamano in causa un Lars Johansson altrimenti piuttosto tranquillo. Alla fine però il risultato non muta, in un primo tempo in cui la squadra di Sam Hallam gioca con maggior energia, oltre che rapidità nel prendere le proprie decisioni e poi a eseguirle.

Alla ripresa delle ostilità, la Svizzera decide di alzare ancora il suo impegno fisico, con maggior intensità nel forechecking, e così – dopo un primo tempo in cui Lars Johansson si è dovuto confrontare con soli quattro tiri – Corvi e Ambühl riescono subito a confezionare una buona opportunità. La partita è decisamente più aperta ed equilibrata, con i rossocrociati che al 31’35’’ hanno una seconda opportunità per giocare con l’uomo in più, dopo che gli svedesi si fanno trovare in pista in sei in pista, ma pur mostrando cose migliori rispetto al primo powerplay non riescono a pungere e, anzi, al momento del ritorno sul ghiaccio di Berggren rischiano di farsi beffare, con Van Pottelberghe che riesce a evitare il punto del 2-0, dopo che poco prima il suo omologo svedese è stato costretto a salvare miracolosamente un centro di Kukan finito addosso a Folin, che rischia seriamente di finire in gol Un paio di rischi in uscita dal terzo permettono agli svedesi di rifarsi minacciosi, ma a due minuti dalla seconda pausa tocca a Thürkauf va vicino al pareggio, quindi a provarci è il turno di Tyler Moy, ma il suo tiro non ha fortuna.

Il terzo tempo s'accende subito con una bagarre nell'angolo alla destra di Van Pottelberghe, dopo una dura (ma corretta) carica ai danni di Glauser, e Tim Berni prova subito a farsi giustizia da sé. In quei due minuti d'inferiorità numerica non solo gli elvetici si difendono bene ma, grazie a una ficcante ripartenza di Senteler, va vicinissima al gol del pareggio. La sfida è più accesa e aperta che mai, con gli elvetici che ogni tanto sono costretti a soffrire, senza però dover soccombere. E appena possono, provano a combinare qualcosa nel terzo offensivo. Come l'opportunità che capita a Glauser dopo un ingaggio vinto in attacco, ma il tentativo del difensore del Losanna finisce nel guantone del portiere. Poi tocca di nuovo ad Andres Ambühl, nel giorno del suo 306esimo match in rossocrociato – record assoluto –, sfiorare un 1-1 che, a quel punto, non sarebbe immeritato. Lo stesso Ambühl al 52'03‘’ si rende autore di una – sfortunata – bastonata in faccia a Raymond, per quella che è la quinta penalità di serata. E a conti fatti è la punizione di troppo, con la selezione delle Tre Corone che confeziona il raddoppio, ancora grazie a Raymond, che non lascia scampo al portiere rossocrociato. Fischer prova il tutto per tutto togliendo il portiere a due minuti dal termine, ma un puck perso da Tim Berni regala ad Alexander Nylander il punto del definitivo 3-0.

Svezia - Svizzera (1-0 0-0 2-0) 3-0
Reti: 5’23’’ Raymond (Santin, Carlsson/esp. Künzle) 1-0. 52'56‘’ Raymond (Carlsson, Berggren/esp. Ambühl) 2-0. 58'00‘’ Nylander (Berggren/a porta vuota) 3-0.
Svezia: Lars Johansson; Folin, Tömmernes; Bengtsson, Alsing; Pudas, Anton Lindholm; Häman Aktell; Raymond, Carlsson, Zetterlund; Silfverberg, Lindberg, Berggren; Petersson, Pär Lindholm, Nylander; Rasmussen, Linus Johansson, Brännström.
Svizzera: Van Pottelberghe; Glauser, Berni; Kukan, Marti; Loeffel, Bichsel; Karrer, Geisser; Riat, Heim, Kneubuehler; Ambühl, Corvi, Miranda; Simion, Richard, Thürkauf; Moy, Senteler, Künzle.
Arbitri: Heikkinen (Fin), Kaukokari (Fin); Persson (Sve), Yletyinen (Sve).
Note: Scandinavium di Göteborg, 6'837 spettatori. Penalità: 3 x 2’ contro la Svezia; 5 x 2’ contro la Svizzera. Svizzera senza Mayer, Fora, Moser, Herzog, Haas e Bertschy (tutti a riposo). Svizzera dall’8’03’’ senza Bichsel (uscito per infortunio). Svizzera senza portiere dal 57'33‘’ al 58'00.

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