Hockey

Un urlo nella notte da (quasi) record, ma è del Servette

In vantaggio 2-1 fino al 58’41’, grazie alle reti firmate da Bennett e Carr, il Lugano costretto alla resa al terzo overtime, per colpa di Tanner Richard

In sintesi:
  • È la prima volta che Servette e Lugano vanno al supplementare, concluso dopo 114'06''
  • Le due squadre arrivano a tre minuti dal record nazionale (che è di 117'43'')
Mirco Müller e Praplan in lotta per il disco davanti a Koskinen
(Keystone)
19 marzo 2023
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Un’altra, spettacolare e incerta serata di hockey, sul ghiaccio delle Vernets di Ginevra, in un terzo atto dei quarti tra Ginevra e Lugano in cui le due squadre partono subito forte. Con la squadra di Gianinazzi che per l’occasione è costretta ad andare sul ghiaccio anche senza l’ammalato Granlund. La prima vera occasione di serata è per il Servette, con Pouliot che si riemerge all’altezza della blu e si presenta tutto solo davanti a Koskinen al quarto minuto, ma al momento del tiro gli si spezza la paletta del bastone. Poi, due minuti dopo – poco dopo un gran bel taglio di Carr per Thürkauf che però sbaglia la mira – il portierone finlandese dei bianconeri è costretto a superarsi per dire di no a Marco Miranda e al suo tentativo da due passi. Il Ginevra prova a installarsi nel terzo bianconero, ma il Lugano tiene bene il campo. Il problema, semmai, è all’attacco: dopo all’incirca un quarto d’ora il parziale è di 7 tiri a 0, anche se al tredicesimo Guerra sfiora il gol del vantaggio, ma il tiro dalla distanza del ticinese si stampa sulla traversa. Poi, però, nel corso del quindicesimo minuto i bianconeri la combinano davvero grossa: mentre Samuel Guerra già si trova in panchina per una trattenuta, Marco Müller non trova di meglio da fare che sgambettare Filppula sotto gli occhi dell’arbitro: il terzetto bianconero in quel minuto e 45 secondi in doppia superiorità numerica si difende come può, e Koskinen in un’occasione viene salvato dal palo, e nell’occasione perde il bastone, ma nonostante tutto riesce ancora a opporsi ad Hartikainen, poi però sul secondo tiro di Vatanen nulla può: è il gol d’apertura, al 16’41’’, appena quattro secondi dopo il ritorno in pista del primo dei due penalizzati. Ad ogni modo la reazione ticinese è fulminea: con Thürkauf che va a guadagnarsi un disco nell’angolo, e dopo un uno-due con Zanetti, il numero 97 riesce a concludere per ben tre volte addosso a un Descloux che più isolato non potrebbe essere, finché Daniel Carr ribadisce in rete, firmando al pareggio al 17’49’’. E per il topscorer bianconero è il terzo gol in altrettante partite dall’inizio di questi playoff.

Dopo Carr, tocca a Bennett

Colpiti nel vivo, in avvio di secondo tempo i padroni di casa decidono subito di spingere il piede sul pedale del gas, e dopo un intelligente tocco di Bertaggia, Antonietti trova soltanto il palo. Per il Lugano, quello è davvero un momentaccio: Winnik, Tömmernes, Vatanen… Per tre minuti buoni, ogni disco scotta nel terzo ticinese. E la situazione di certo non migliora quando Thürkauf si fa buttar fuori per un altro sgambetto, stavolta ai danni di Filppula: paradossalmente, però, per i bianconeri due minuti sono anche più calmi del solito. Scampato il pericolo, poi, all’improvviso, il Lugano trova una nuova fiammata decisiva: altro gran bel lavoro nell’angolo di Thürkauf, che va a riconquistare un altro disco e lo serve a Bennet, il quale legge bene la situazione e brucia tutti sul tempo, Descloux compreso, in mezzo a ben tre giocatori granata: è il 35’36’’, Lugano 2, Ginevra 1. A quel punto, terribili dubbi planano sulle Vernets, vista tutta la pressione portata dal Servette nel secondo periodo, che però è va sbattere contro un Lugano ordinato, molto efficace agli ingaggi (62%) e bravo a tenere gli avversari lontani dallo slot. Oltre, naturalmente, a sfruttare l’occasione più ghiotta che ha saputo crearsi.

Per il Lugano, si preannuncia un terzo periodo di sofferenza. Ma i bianconeri soffrono in silenzio, rimboccandosi le mani e lottando su ogni disco per blindare lo slot, con la consapevolezza che più passerà il tempo, più per il Servette la pressione sarà ingombrante. La più clamorosa occasione capita sul conto di Jooris che, però, servito da Hartikainen, non riesce a concludere. Alla fine, però, il pareggio arriva: a un minuto e venti dal termine, quando un tiro destinato a finire fuori viene toccato acrobaticamente da Filppula, che lo spedisce sul corpo di Hartikainen e da lì in gol: una vera e propria mazzata per i bianconeri, che non s’aspettavano certo di venire raggiunti al 1’19’’ dalla terza sirena.

E venne il giorno del supplementare

Così, per la prima volta in questa serie, si va tutti al supplementare. Il Ginevra parte con il suo solito forechecking asfissiante, ma il Lugano risponde, con Fazzini e Marco Müller che vanno vicini due volte al gol, mentre in pista nessuno vuol sbagliare e sugli spalti i settemila e rotti delle Vernets trattengono il fiato. E a proposito di fiato, l’impressione è che tra le due squadre sia quella di casa ad avere più energie. Finché, a 1’04’’ dalla fine dell’overtime numero uno, una carica alla balaustra di Klok ai danni di Bertaggia costringe nuovamente i ticinesi a restare sul ghiaccio in 4, e quel primo minuto i bianconeri li superano indenni. Anzi, proprio allo scadere del tempo Hartikainen si fa buttar fuori a sua volta, così dopo 57 secondi a 4 contro 4 saranno poi i bianconeri ad avere un minutino da spendere in powerplay. Powerplay che però non finisce, poiché al 81’20’’ Thürkauf si fa nuovamente buttar fuori per colpo di bastone. Il Lugano si salva anche in quell’occasione, e così si va avanti a giocare. Pur se con la lucidità che, ovviamente, viene sempre meno.

Ciò che non viene meno, invece, è il tempo: a mezzanotte e undici minuti esatti comincia il terzo supplementare della serie, con le due squadre che sono a 17 minuti e 43 secondi dal primato nazionale (stabilito tra l’altro da un Ginevra-Berna di quattr’anni or sono, con gol decisivo, manco a dirlo, di tale Arcobello) che, però, le due squadre vorranno senz’altro evitare di superare. L’occasione ghiotta, per il Lugano, arriva al... 105’18’’, quando Jooris viene spedito in panchina per aggancio: quell’opportunità sfuma, ma i bianconeri si rendono comunque pericolosi. Anzi, pericolosissimi: al 109’10’’ un gran tiro di Guerra scheggia l’incrocio dei pali. A questo punto, i ticinesi meriterebbero qualcosa in più. Poi, però, sulla panchina dei cattivi finisce Marco Müller, e a quel punto è il Ginevra a poter chiudere: e infatti chiude, con un tiro di Richard, fors’anche toccato da Pouliot, che sorprende Koskinen. Il Lugano prova a giocare l’arma del coach challenge, ma è tutto inutile: il Servette torna avanti nella serie, e martedì si ricomincia.

Ginevra Servette - Lugano (1-1 0-1 1-0 0-0 0-0 1-0) 3° OT 3-2
Reti: 16’41’’ Vatanen (Hartikainen/esp. Marco Müller) 1-0. 17’49’’ Carr (Thürkauf) 1-1. 35’36’’ Bennett (Thürkauf) 1-2. 58’41’’ Hartikainen (Filppula, Vatanen/a 6 contro 5) 2-2. 114’06’’ Richard (esp. Marco Müller) 3-2.
Ginevra Servette: Descloux; Karrer, Tömmernes; Vatanen, Maurer; Völlmin, Jacquemet; Chanton; Praplan, Filppula, Winnik; Hartikainen, Jooris, Omark; Miranda, Richard, Smirnovs; Antonietti, Pouliot, Bertaggia; Cavalleri.
Lugano: Koskinen; Alatalo, Klok; Wolf, Mirco Müller; Guerra, Andersson; Riva; Fazzini, Marco Müller, Bennet; Zanetti, Thürkauf, Carr; Gerber, Morini, Josephs; Walker, Herburger, Patry.
Arbitri: Heibeisen, Kaukokari (Fin); Stalder, Meusy.
Note: 7’135 (tutto esaurito). Penalità: 4 x 2’ contro il Servette; 9 x 2’ contro il Lugano. Tiri: 50-20 (15-5, 11-3, 7-5, 9-3, 8-4). Ginevra senza Le Coultre, Berthon, Rod (tutti infortunati); Lugano privo di Granlund (ammalato), Arcobello, Connolly (infortunati), Stoffel, Fadani e Villa (tutti in soprannumero). Pali: 12’20’’ Guerra (traversa), 16’35’’ Filppula, 109’10’’ (!) Guerra. Ginevra senza portiere dal 58’39’’ al 58’41’’. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Tanner Richard e Mikko Koskinen.

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