Hockey

A Zurigo l’Ambrì vince la battaglia dei nervi

I biancoblù ottengono la vittoria all’overtime dopo un match poco spettacolare ma comunque giocato con buona solidità difensiva. Decide tutto Chlapik

Lammikko (invano) prova a sorprendere Heed e Juvonen
(Keystone)
5 febbraio 2023
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Ad Altstetten i leventinesi cercano il riscatto dopo la sconfitta interna contro l’Ajoie, in una domenica pomeriggio in cui Juvonen torna in porta, scelta che manda in tribuna McMillan. In attacco rientra Pestoni, Kneubuehler gioca nuovamente al centro e Dufey è confermato tredicesimo attaccante.

È l’Ambrì a portare il primo pericolo offensivo dopo una quarantina di secondi con Valentin Hofer ben servito dal casco giallo Spacek. Pochi minuti dopo Schäppi può saggiare per la prima volta la reattività di Juvonen. Attorno alla metà del primo tempo gli ospiti hanno un paio di ottimi cambi, ma le conclusioni dei vari Heim, Zündel e Spacek non riescono a sbloccare il risultato. Successivamente Lammikko ribadisce la sua pericolosità con un’azione di aggiramento, ma il suo tiro termina fuori dallo specchio della porta di Juvonen. Sul finale di periodo è ancora l’Ambrì a sfiorare il vantaggio soprattutto con Chlapik. Il secondo tempo riprende come era finito il primo, con i bancoblù maggiormente propositivi davanti a Hrubec, pur senza portare pericoli irresistibili. E poi, quasi dal nulla, i Lions si creano una colossale occasione: il suggerimento di Bachofner attraversa tutto lo specchio della porta ma Bodenmann da distanza più che ravvicinata non riesce nella deviazione. Passata la metà dell’incontro, gli ospiti (senza più Kneubuehler per un colpo alla testa) possono giocare per 51 secondi in 5 contro 3, ma non vanno oltre la conclusione di Heed, di poco a lato. Nella successiva superiorità semplice è Bürgler il solo a impegnare il portiere avversario in un powerplay abbastanza pasticciato.

Doccia fredda in entrata di terzo periodo: Robin Leone manda in vantaggio i Lions sfruttando l’indecisione sul disco di Isacco Dotti. Lo svantaggio toglie un po’ di verve offensiva all’Ambrì, che rimane più chiuso nel proprio terzo difensivo e riesce a farsi vedere in attacco solo con una conclusione da posizione defilata di Heed al 48’. Dopo la traversa di Bodenmann l’Ambrì riesce finalmente a trovare la rete del pareggio (al 50’) grazie a un’azione cominciata da Heed, passata per Pestoni e rifinita dal tocchetto di Spacek. Pestoni prima e Chlapik poi in due occasioni potrebbero portare in vantaggio i leventinesi, senza però trovare il pertugio giusto. Gli ultimi minuti sono ancora di chiara marca ospite per la deviazione di Trisconi e l’occasionissima di Bürgler, ma il risultato non cambia.

L’overtime offre dapprima le conclusioni di Heed e di Chlapik da una parte e di Geering dall’altra. Texier sembra aver risolto il match, ma gli arbitri annullano la rete per ostruzione sul portiere. Ci pensa infine Chlapik a risolvere per i suoi, dopo una rete comunque verificata a video.

Zsc Lions - Ambrì Piotta (0-0 0-0 1-1 0-1) d.p. 1-2
Reti: 40’39’’ Leone 1-0. 50’16’’ Spacek (Pestoni, Heed) 1-1. 64’50’’ Chlapik (Spacek) 1-2.
Zsc Lions: Hrubec; Kukan, Geering; Trutmann, Lehtonen; Weber, Phil Baltisberger; Meier; Chris Baltisberger, Sigrist, Schäppi; Leone, Lammikko, Bachofner; Bodenmann, Wallmark, Truog; Riedi, Texier, Roe; Sopa.
Ambrì Piotta: Juvonen; Heed, Zaccheo Dotti; Virtanen, Fischer; Burren, Isacco Dotti; Zündel; Bürgler, Heim, Formenton; Hofer, Spacek, Chlapik; Pestoni, Kneubuehler, Zwerger; Trisconi, Grassi, Marchand; Dufey.
Arbitri: Stricker, Hungerbühler; Stalder, Kehrli.
Note: 12’000 spettatori (tutto esaurito). Penalità 4 x 2’ contro gli ZSC Lions; 2 x 2’ contro l’Ambrì Piotta. Tiri in porta: 30-29 (10-9, 10-9, 8-6, 2-5). Zurigo privo di Andrighetto, Marti, Hollenstein (infortunati), Azevedo (straniero in soprannumero), Guebey, Landolt, Graf e Diem (in Swiss League). Ambrì Piotta senza Fohrler, Kostner (infortunati), Müller (ammalato) e McMillan (straniero in soprannumero). Al 49’36’’ traversa di Bodenmann. Premiati a fine partita quali migliori giocatori dell’incontro Simon Hrubec e Michael Spacek.

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