HOCKEY

Lugano, la difesa ma non solo: ‘Serve meno rispetto’

Si lavora sulla solidità in retrovia, ma la squadra deve trovare soluzioni per il mal di trasferta. ‘Sarebbe un errore pensare sul lungo termine’.

Il coach ticinese non è sorpreso dall’assenza di novità dal mercato. ‘Con Hnat, però, ne discutiamo tutti i giorni’
(Ti-Press)
1 gennaio 2023
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Quale Lugano vedremo nel nuovo anno? Una domanda che si fanno in molti, alla ripresa del campionato dopo la pausa natalizia, pensando a una squadra bianconera che nelle ultime settimane ha mostrato due volti distinti: uno bello ed efficace e un altro timido e, soprattutto, incostante. Ma la tabella di marcia però deve assolutamente diventare positiva, infatti nei prossimi due mesi ogni punto conquistato sarà determinante per ottenere una posizione in classifica che soddisfi le aspettative di club e tifosi.

Durante la pausa, a Lugano la squadra ha potuto beneficiare di alcuni giorni di riposo, alternati però da altri di duro lavoro per arrivare pronta al primo ingaggio nel 2023. «Sicuramente, uno dei trend di fine dicembre è stato che offensivamente abbiamo creavamo tanto ed eravamo spesso pericolosi, ma in retrovia dobbiamo difendere meglio: è stato questo uno dei focus principali su cui ci siamo chinati – dice Luca Gianinazzi al termine del primo allenamento del 2023, in una domenica pomeriggio che precede il primo impegno dell’anno, domani sera contro il Losanna –. È l’inizio di un altro anno, quindi per tutti noi è l’opportunità per cominciare da una pagina bianca e cercare di portare in pista il gioco che vogliamo. E soprattutto di essere costanti in questo 2023».

Un Lugano che per l’occasione si è ripresentato in pista con tutti gli effettivi a disposizione, quindi i anche i tre canadesi reduci dall’esperienza con il Team Canada, quindi Brett Connolly, Daniel Carr e Kris Bennett, mentre i due assenti di lungo corso, ovvero Julian Walker e Stéphane Patry, che da molto tempo mancano ormai dalla competizione. «E difficile dare un termine ben preciso quanto al loro rientro – spiega il coach bianconero –. Ci sono giorni in cui sembrano stare po’ meglio, altri invece no: dobbiamo tenere monitorata la situazione, vedere quali progressi faranno e sperare di averli a disposizione il più presto possibile».

Nonostante in questo periodo i regali sono sulla bocca di tutti, Luca Gianinazzi dice che non s’attendeva sorprese sul fronte del mercato. «No, già prima della pausa avevo detto che non mi aspettavo nulla di particolare. Con Hnat parliamo tutti giorni, e lui che è sicuramente attivo nel suo lavoro conosce tutti i profili dei giocatori attualmente presenti sul mercato. Dal nostro punto di vista, abbiamo sei attaccanti e un portiere straniero a disposizione e siamo contenti di loro».

Stasera, intanto, arriva il Losanna, squadra che come il Lugano naviga nella parte bassa della classifica. I punti da oggi via contano di più? «I punti che si possono conquistare in una partita sono comunque sempre tre: quello che conta di più è che dobbiamo migliorare facendo in modo di poter ambire ad andare a punti ogni sera. La cosa sbagliata, ora, sarebbe di mettersi a guardare le cose a lungo temine: concentriamoci su piccoli blocchi di partite, cerchiamo di vincere più partite nel corto termine. In sostanza dobbiamo focalizzarci su tre-cinque partite alla volta, e poi guardare a cosa si è fatto bene oppure male. Chiaro, in trasferta mentalmente dovremo fare dei passi in avanti, mentre in casa abbiamo gia un buon livello. Non dobbiamo solo pensare a difenderci, ma ad avere un po meno rispetto quando giochiamo lontano dalla nostra pista: dobbiamo lavorare nello stesso modo rispetto a quando siamo alla Cornèr Arena».

Da ultimo, all’allenatore del Lugano non poteva mancare una domanda sulla Spengler, conclusa con il successo dell’Ambrì in finale sui cechi dello Sparta Praga. «Ho seguito le partite comodamente seduto in poltrona, assieme agli amici. Come ho vissuto il torneo? Nulla di particolare: cosa fanno i nostri avversari oppure ciò che succede sulle altre piste non ha importanza, poiché non ha alcun impatto sulla nostra squadra. Ho seguito con interesse ciò che hanno fatto i nostri giocatori in pista con il Team Canada, quello sì: hanno avuto buone partite, peccato che la loro squadra non abbia giocato come volevano, tutti e tre erano un po’ delusi per questo. Tuttavia, come prestazione individuale possono essere contenti, e anche noi siamo soddisfatti di ciò che abbiamo visto».

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