Hockey

Saranno Di Pietro e Bosch i bracci destri di McSorley

Una conferma e un volto nuovo sulla panchina del Lugano, nei panni di assistenti allenatori

Saranno loro a completare lo staff tecnico alla testa della prima squadra
30 giugno 2021
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Saranno il confermato Paul Di Pietro e Patrice Bosch ad affiancare Chris McSorley sulla panchina del Lugano in qualità di assistenti allenatori. Il volto nuovo è dunque Bosch, nato il 10 luglio 1972 a Brossard (Québec) e in possesso sia del passaporto svizzero sia di quello canadese, che ha sottoscritto con la società un contratto per le prossime due stagioni.

Chiuso il suo percorso di giocatore che lo aveva portato anche a indossare pure la maglia del Lugano come Juniores Elite e come giocatore della prima squadra (8 partite), Bosch ha accumulato una solida carriera come allenatore nei campionati giovanili del suo Paese. Tra il 1999 e il 2019 ha guidato diverse formazioni della Qjhl (Quebec Junior Hockey League) e della Qmjhl (Quebec Junior Hockey League), in modo particolare i Grandby Inouk e i Chicoutimi Saguenéens, rivestendo per alcune stagioni anche il ruolo di General Manager. A più riprese Bosch è stato assistant coach e head coach della selezione Canada East U19. Nelle ultime due stagioni ha infine diretto gli U20 Elit del Ginevra Servette.

«Patrice è un eccellente tattico, conosce il mio modo di lavorare, le aspettative e i valori del Lugano – osserva McSorley –. Nella sua carriera ha formato molti giovani e per questo è l’uomo ideale per sviluppare i diversi ragazzi provenienti dalla squadra U20 della nostra sezione giovanile».

Proseguirà invece per il terzo campionato consecutivo l’esperienza di assistant coach sulla panchina bianconera di Paul Di Pietro. Il 50enne nativo di Sault Ste. Marie nell’Ontario, pure lui cittadino svizzero e canadese, vincitore nella sua carriera di giocatore dell’ultima Stanley Cup conquistata dai Montréal Canadiens nel 1993, ha firmato un accordo valido per la stagione 2021/22.

«Paul ha nel suo bagaglio un enorme esperienza. Lo conosco dal 1995, quando l’avevo allenato a Las Vegas ed era non solo un ottimo scorer ma anche un compagno di squadra perfetto. Sono molto felice di lavorare con lui perché ha un ottimo rapporto con i giocatori e perché potrà dare il suo contributo nel powerplay e sul piano della tattica offensiva».

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