Hockey

Mondiali, obiettivo quarti di finale per la Under 18

Da lunedì la rassegna iridata negli Stati Uniti. ‘Ci aspetta un duro lavoro’, spiega il coach della selezione rossocrociata Marcel Jenni

23 aprile 2021
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A due anni di distanza da una retrocessione evitata per un soffio, la Nazionale Under 18 è partita per gli Stati Uniti, in Texas, dove si disputano i Mondiali che la selezione affidata a Marcel Jenni affronta con l'obiettivo di centrare almeno i quarti di finale. Per proseguire il cammino dopo la fase a gironi la Svizzera deve lasciarsi alle spalle almeno un'avversaria. In quest'ottica la prima giornata (nella notte tra lunedì e il martedì) contro la Lettonia si preannuncia già decisiva (il giorno successivo ci sarà poi la Bielorussia). Il ritmo dei match è serrato, perché se ne disputano quattro in cinque giorni. Dopo i primi due scontri e un giorno di riposo, la Svizzera se la vedrà con gli avversari più quotati del girone A, ovvero Svezia e Canada, sul ghiaccio dello StarCenter di Plano. «Ci aspetta un duro lavoro», afferma il ct elvetico.

Nel gruppo B, al Comerica Centeo, lo stadio dei Dallas Stars situato nella vicina città di Frisco, si batteranno invece gli Stati Uniti, la Russia, La Repubblica Ceca, la Finlandia e la Germania. La formula non prevede retrocessioni in quanto i Mondiali delle altre categorie giovanili sono stati annullati.

In una vetrina molto prestigiosa e seguita da molti scout, la squadra di Jenni volata alla volta del Texas, in cui figura anche il difensore ticinese Brian Zanetti, formatosi nel Lugano, può contare su sei ragazzi che vantano già esperienze in National League, e su un talento come Attilio Biasca (ticinese d'origine pure lui) il quale ha già preso parte ai Mondiali U20 lo scorso anno e gioca in Québec major junior hockey league con la maglia degli Halifax Mooseheads.

L'annullamento dell'edizione dello scorso anno pone le squadre di fronte a molte incognite. Anche perché alcune delle partite di preparazione sono nel frattempo state cancellate. «È difficile prevedere quale sia il livello generale di questa generazione di giovani elvetici in relazione ai coetanei del resto del mondo», conferma Marcel Jenni.

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