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‘Adesso è ora di girare quell'interruttore’

Contro il Langnau, il Lugano di Mark Arcobello cerca il ticket per i playoff diretti.‘Ma puntiamo anche al secondo posto’

Cercando la modalità playoff (Ti-Press)
31 marzo 2021
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«La sconfitta con il Losanna? Niente di grave, nel senso che prima o poi era logico che la nostra striscia positiva si interrompesse – tiene a sottolineare Mark Arcobello –. Sono cose che capitano; sarebbe del resto stato utopico sperare di vincere ogni singolo match da qui alla fine della stagione regolare. Prima di quella partita ne avevamo vinte altre otto, e perciò, nel suo assieme, il bilancio delle ultime settimane è sicuramente molto positivo. Non dobbiamo rifarci unicamente all'ultima partita scordandoci quanto avevamo fatto prima di quella, ma considerare l'intero contesto. Certo, sarebbe stata una cosa grandiosa battere i vodesi, ma va bene anche così: non siamo riusciti a centrare quel successo che ci avrebbe garantito il biglietto per i playoff, ma davanti a noi abbiamo altre tre possibilità per farlo; sotto con il prossimo avversario dunque».

Niente campanelli d'allarme insomma per una sconfitta contro un avversario diretto in classifica: «No, affatto. Siamo una buona squadra, e lo abbiamo più volte dimostrato, ma anche il Losanna lo è, e non l'abbiamo scoperto solo martedì. Quella dell'altra sera è stata una partita intensa e tirata dall'inizio alla fine. Alla fine l'hanno spuntata i nostri avversari, ma con un pizzico di fortuna in più avremmo anche potuto festeggiarlo noi il successo. Ma, appunto, è acqua passata: davanti a noi c'è un altro impegno, e adesso è questa sfida quella che più conta per noi».

Avversario che porta il nome di Langnau, battuto tre volte in stagione in altrettante sfide e, soprattutto, ultimo della graduatoria e reduce da nove sconfitte consecutive: sulla carta il pronostico è a senso unico... «Diciamo che è il nostro assist per assicurarci un posto nei playoff, anche se non dobbiamo pensare tanto a chi ci starà di fronte la prossima partita, ma restare concentrati sul nostro gioco, cercando di applicare il nostro sistema, e di farlo nel modo più semplice possibile. Eppoi non dobbiamo guardare alla classifica e credere a facili pronostici: questa stagione ha più che mai insegnato che ogni squadra ha i mezzi per battere le altre, anche l'ultima della classe al cospetto del leader. È comunque vero che partiamo in una posizione ideale, a cominciare dal fatto che giochiamo in casa, dove vantiamo un buon rendimento».

Guardando alle statistiche stagionali, con una media di tre reti incassate a partita, il Lugano occupa il quarto posto assoluto (solo Losanna, Zugo e Ginevra, nell'ordine, hanno una media inferiore a quella dei bianconeri), ma se prendiamo in considerazione le ultime tre partite, le reti subite dai bianconeri sono complessivamente 12: 4 nel derby, 5 a Davos e 3 contro il Losanna. Preoccupato da questa tendenza al rialzo alla voce reti subite? «Non particolarmente, o, almeno, non ritengo sia un dato che stia a indicare che effettivamente ci sia un problema in difesa. Ciò che conta davvero è riuscire a segnare un gol in più dell'avversario: se lui ne fa cinque, beh, allora devi cercare di contabilizzarne almeno sei. È però vero che non puoi sperare di farne così tanti ogni volta, e, comunque, stiamo lavorando per aggiustare un po' le cose in retrovia, sia nel gioco di copertura, sia nel boxplay».

Quindi, pensando ai playoff, c'è ancora da lavorare in casa Lugano? «Ci stiamo avvicinando alla forma ideale per affrontare il post-season; nelle ultime settimane abbiamo fatto importanti passi avanti, ma non ci siamo ancora. Di certo saremo ancora migliori quando avremo recuperato alcuni nostri giocatori chiave tutt'ora infortunati». E tu, ti senti pronto per quanto succederà da qui a una settimana o poco più? «Sto cercando di entrare in modalità playoff, soprattutto a livello mentale. Il fatto che queste ultime partite di stagione regolare siano tutte importanti ai fini della classifica, in questo senso, aiuta a trovare lo spirito giusto per affrontare il post-season. Ma adesso è davvero il momento di 'girare quell'interruttore’». Operazione che in una stagione particolare come questa potrebbe anche risultare più difficile del solito? «Beh, questa è una stagione complicata per un sacco di cose, influenzata da non pochi fattori esterni e distrazioni, ma bene o male siamo tutti sulla stessa barca: solo i playoff diranno chi ha saputo non farsi troppo influenzare da tutti questi eventi».

Al termine della regular season mancano all'appello tre partite. Nell'ordine, Langnau, Rapperswil e Ginevra: obiettivo nove punti? «Più che i punti, puntiamo alla classifica: siamo ancora in corsa per il secondo posto, ed è quello a cui aspiriamo». Un secondo posto che verrà attribuito in base alla media di punti a partita, anziché quelli complessivi, vista l'impossibilità di disputare il medesimo numero di partite: una complicazione in più... «A vederla da fuori può sembrare una banalità, ma questa situazione anomala rischia di favorire leggermente qualcuno e di penalizzare un po' qualcun altro. Vada come vada, nessuno avrebbe voluto che si arrivasse a questo scenario, ma d'altro canto fin dall'inizio tutti sapevamo che questa sarebbe stata una stagione fuori dal normale».

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